mercoledì 12 febbraio 2014

Napoli. Carciofi arrostiti e pane cafone: sequestri e multe per gli abusivi

di Nella Capasso
SANT’ANTIMO. Prodotti alimentari venduti in strada, tolleranza zero della polizia municipale e dei carabinieri. Denunciate tre persone.

Da alcuni anni, in molti centri delle province di Napoli e Caserta, nei giorni festivi e prefestivi, proliferano bancarelle artigianali, con «fornacelle» a carbone, dove vengono arrostiti e conditi carciofi, poi imbustati e venduti. Il tutto in condizioni igieniche di estrema precarietà.

«Punti vendita» improvvisati, esposti ai gas di scarico delle auto in transito. Venditori che s’industriano per sbarcare il lunario, trascurando il rispetto delle norme igieniche, ed acquirenti disposti a soprassedere, pur di non rinunciare ad un carciofo arrosto, impossibile da cuocere in casa, soprattutto se in un condominio. Difficoltà che ha contribuito ad incrementare questo tipo di commercio; anche se attratti dai carciofi, gli acquirenti finiscono per acquistare, in aggiunta, il «pezzo» di pane cafone, la bottiglia di vino, il barattolo di melanzane sott’olio, la bottiglia di pomodoro, tutti prodotti a… chilometro zero, ma senza garanzie igienico-sanitarie.

Per mettere freno al fenomeno, nel territorio cittadino, il locale comando di polizia municipale, agli ordini del maggiore Biagio Chiariello e la tenenza cittadina dei carabinieri,con il comandante Gaetano Ragano, hanno messo a segno un’operazione di contrasto del fenomeno.

Nel corso degli interventi sono state identificate tre persone, che avevano allestito dei veri e proprio punti di cottura «on the road», dove venivano arrostiti i carciofi. Le tre persone, con rispettivi aiutanti di famiglia, sono state sorprese in flagrante, mentre cuocevano carciofi provocando esalazioni di fumo, non a tutti gradito. Quando militari e caschi bianchi si sono avvicinati, uno dei tre titolari dell’improvvisato esercizio commerciale si è dato alla fuga, ma è stato subito raggiunto.

Tutti sono stati generalizzati e per loro sono scattate sanzioni amministrative per oltre cinquemila euro, oltre il sequestro della merce, che, non offrendo garanzie di sicurezza igienico- alimentare, è stata avviata a distruzione. Nel corso della stessa operazione, in particolare nella periferia della città, le forze dell’ordine hanno provveduto anche a far rimuovere sei tabelloni pubblicitari, installati su suolo pubblico, in maniera abusiva e provvedendo all’identificazione dei responsabili.
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