sabato 2 aprile 2011

Faida Di Lauro e Ruocco: chiesto l'ergastolo

MUGNANO. Donne uccise e uomini bruciati vivi in una faida durata tre anni con oltre 20 omicidi. Per sicari e mandanti di agguati nel corso della cosiddetta 'faida' di Mugnano, nel napoletano, il pm della Direzione distrettuale antimafia Stefania Castaldi ha chiesto undici ergastoli. La quarta Corte d'Assise d'Appello valuta cio' che e' accaduto in una guerra tra clan scatenata negli anni Novanta dai Di Lauro contro i Ruocco per il controllo dei traffici illeciti della zona. Il massimo della pena e' stato invocato, tra gli altri, per i ras del narcotraffico di Secondigliano, Paolo Di Lauro, Raffaele Amato, Raffaele Abbinante, suo fratello Guido, per Rosario Pariante e Tommaso Prestieri, il boss, questo ultimo, con la passione per la pittura e la letteratura. Gli imputati all'epoca erano tutti appartenenti a un unico clan, scissosi poi nel 2004 dando vita alla 'faida' di Scampia, con 84 morti in due anni. Tra gli omicidi ricostruiti ci sono quelli di due donne: Elena Moxedano, moglie di Sebastiano Ruocco, fratello del capoclan nemico Antonio, avvenuto il 19 ottobre del 1991; e Angela Ronga, madre di Antonio Ruocco detto "'o capececcia", poi passato a collaborare con la giustizia. Ma il delitto piu' truce e' quello di Alfredo Negri, che fu torturato in una cantina e bruciato vivo il 27 luglio del 1992. L'inchiesta si basa totalmente sulle dichiarazioni degli ultimi collaboratori di giustizia tra i quali Antonio Prestieri, Antonio e Francesco Pica, Giuseppe Misso detto "'o chiatto", alle quali si sono aggiunte anche quelle dello zio Giuseppe "'o nasone". Prosegue così il processo e si tornerà in aula il 7 aprile per le discussioni del collegio difensivo, per poi proseguire il 12 e il 26 aprile, giorno in cui, salvo ulteriori rinvii, sarà emessa la sentenza.

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