giovedì 19 dicembre 2013

Riciclaggio, assolto l'ex capo della mobile Pisani

Napoli. Assolto da tutte le accuse l'ex capo della squadra mobile Vittorio Pisani nel processo sul riciclaggio nei locali del lungomare.

Pisani è stato assolto "perché il fatto non sussiste". La sentenza è stata emessa dalla settima sezione del Tribunale di Napoli presieduta da Rosa Romano. Secondo i pubblici ministeri del processo, Enrica Parascandolo e Sergio Amato, Pisani avrebbe informato un imprenditore nel settore della ristorazione, suo amico, di indagini in corso sul suo conto. Nella requisitoria i pm avevano chiesto quattro anni. Pisani, dopo aver subito il divieto di dimora a Napoli, attualmente è a Roma, nell'ufficio immigrazione del Viminale.

Undici le assoluzioni, sei le condanne. Condannato a 9 anni per riciclaggio, ma con esclusione della finalità mafiosa, l'imprenditore Bruno Potenza, sei anni al fratello Salvatore. A 5 anni, sempre con esclusione dell'aggravante della finalità mafiosa è stato condannato l'imprenditore Marco Iorio, 4 anni ciascuno i fratelli Massimiliano e Carmine.

Assolti tutti gli altri, fra i quali i commercialisti Antonello Carpentieri, Sandra De Caro e Maddalena Planquell.

Pisani non ha voluto commentare la sentenza di assoluzione dal processo, allontanandosi dall'aula subito dopo la lettura del dispositivo. "Era un processo che per noi, almeno per quanto riguarda la posizione di Pisani, poteva anche non essere celebrato. - ha dichiarato l'avvocato Salvatore Nugnes che con il collega Giovanni Cerino assiste il dirigente di polizia - Pisani doveva essere prosciolto all'esito delle indagini. In ogni caso è un momento di grande soddisfazione".

I ristoranti dei fratelli Iorio, riteneva l'accusa, servivano in realtà a riciclare denaro di provenienza illecita (ma anche il calciatore Fabio Cannavaro, sentito come teste, aveva investito in quei locali). Pisani, sempre secondo la Procura, lo sapeva e lasciava correre perché amico degli Iorio, e addirittura rivelò all'amico Marco il contenuto dell'inchiesta da poco avviata. Per tutti gli imputati i pm Sergio Amato ed Enrica Parascandolo aveva chiesto condanne severe: in particolare 13 anni per Marco Iorio, 18 per Bruno Potenza, quattro per Pisani.

I giudici hanno invece dato ragione al collegio difensivo, che aveva insistito sull'estraneità del dirigente della polizia ai fatti contestati, ipotizzando altri possibili scenari per la fuga di notizie e sottolineando la correttezza dell'investigatore che ha messo a segno alcuni importantissimi colpi alla criminalità organizzata.

Proprio Pisani, tra l'altro, è stato tra gli artefici della cattura di Michele Zagaria, il boss del clan dei casalesi arrestato a Casapesenna il 7 dicembre del 2011.

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