martedì 10 dicembre 2013

Napoli. Fece uccidere Gigi e Paolo, confiscata la villa del boss

di Leandro Del Gaudio
Qualcosa di concreto, molto più di un fatto simbolico. Da quella casa partirono i killer che uccisero Gigi e Paolo, due ragazzi estranei al crimine e ammazzati per errore; dalla stessa casa oggi riparte un po’ di speranza e voglia di riscatto. Qui a Pianura ci credono in tanti.

Via Pignatiello, da domani la ex villa del boss non sarà più soltanto un rudere o un monumento alla peggiore cronaca nera cittadina, da domani - ore 11 - quella casa diventa un punto di incontro: la Casa del giovane, grazie all’impegno della parte sana di Pianura, ma anche di tanti volontari, diventa un atto concreto contro camorra e illegalità. Una sfida al crimine organizzato, proprio mentre la Procura di Napoli chiude l’inchiesta a carico del famigerato gruppo Mele, al termine delle indagini sulle estorsioni legate alle case popolari. Proprio in questi giorni, infatti, il pm antimafia Francesco De Falco (in forza al pool dell’aggiunto Gianni Melillo) si appresta a chiedere il rinvio a giudizio a carico dei presunti boss delle case comunali: verso il processo per estorsione, dunque, Giuseppe e Salvatore Mele, Santina e Massimo Cuozzo, Antonio Discetti e Giuseppe Evidente. Sono accusati di aver imposto l’allontanamento di un nucleo familiare da un appartamento comunale, in cui vivevano come legittimi assegnatari. Difesi dall’avvocato Gandolfo Geraci, i presunti boss dovranno difendersi dall’accusa di aver gestito - come un presidio militare - lotti di palazzine popolari, dove inserire i propri affiliati. 

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