martedì 3 dicembre 2013

Napoli: la città più vibrante che c'è

Dopo la rivista europea Posh Mag, arriva Condé Nast Traveler. Lawrence Osborne arriva a Napoli in una fredda giornata di novembre e se ne innamora con un colpo di fulmine. E le dedica una lettera d’amore che non dimentica nulla: né la prima aragosta assaporata da Mimì alla ferrovia, né le bellezze della città che spaziano dall’archeologia al mare, riempiendo lo sguardo di incanto.

Non è un segreto che i turisti amino molto l’Italia. Dai romantici canali di Venezia ai campi baciati dal sole della Toscana. Amano la Roma ricca di storia e di cibo delizioso e la Milano glamour dell’alta moda. Ma che cosa dire di Napoli? E’ considerata come una bambina selvaggia e ingovernabile, famosa per le rovine romane e la camorra. Ma Napoli…

…Napoli è molte città, scrive Lawrence Osborne. C’è quella che svetta dalla collina del Vomero, con le sue ville liberty e i giardini di palme ricchi di decorazioni gotiche e c’è Chiaia, che vive sul lato opposto del porto. In questi quartieri, dove la borghesia vive e lavora, manca una foto di Gennaro sanguinante. Le rovine romane, invece, sono ovunque. Basta prendere un treno un po’ malconcio che ricorda la New York degli anni ’70 e si arriva a Pozzuoli, dominata da un magnifico anfiteatro Flavio. I Romani anticamente la chiamavano Puteoli, per la puzza di zolfo che sale dai Campi Flegrei (putere significa maleodorante).

L'ARTICOLO ORIGINALE - NAPLES: ITALY'S MOST VIBRANT CITY

È una città vivace, costantemente turbolenta ma costantemente in grado di darti piacere. Quello che colpisce – scrive Osborne – è la sua bellezza cinematografica, la sua grande opera visiva, il suo vorticoso, sexy, grintoso stile di vita, a volte sinistro. E’ una città operaia con i migliori sarti di lusso del mondo, la città della mafia con squisiti caffè Belle Epoque e un gusto per i dolci straordinario: la sfogliatella, ripiena di crema al profumo di arancia. E poi la vista sul Vesuvio, con Capri all’orizzonte. Nel XIX secolo Napoli è stata spesso paragonata a Parigi. “Napoli e Parigi sono le due vere capitali!” scriveva Stendhal. Ma oggi Napoli assomiglia più a una città africana o asiatica, e di conseguenza – continua l’autore – è diventata più bella di Parigi. Perché a differenza di qualsiasi altra città europea, ha un’energia diversa, selvaggia e folle, e i suoi piaceri vivono per strada, non rinchiusi dietro una porta. Può essere elegante e kitsch, raffinata e volgare, e questo significa solo che è una città viva. La passeggiata dell’autore è accompagnata da un tipico personaggio napoletano un po’ traffichino e alla ricerca di soldi. Ma che tuttavia Osborne ricorda con leggerezza. La stessa leggerezza che provano gli innamorati quando non vedono i difetti dell’altro. Perché l’amore per Napoli può nascere solo da un colpo di fulmine che ti conquista per sempre.


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