venerdì 6 dicembre 2013

Mondragone, retata dei carabinieri nei confronti del clan La Torre-Esposito: si dimette vicesindaco

di Pierluigi Benvenuti
MONDRAGONE - Il vicesindaco di Mondragone Anna Barbato ha rassegnato le dimissioni nelle mani del suo partito, il Pd. Ma sta meditando di formalizzarle anche al primo cittadino, Giovanni Schiappa. Lo annuncia lei stessa, in una lettera aperta alla città, in cui ricorda «una vita intera vissuta all’insegna della legalità» e rifiuta l’etichetta di «donna senza legalità». «Lo dimostra il mio impegno sociale - ha spiegato Barbato - professionale, politico e familiare». Dopo la bufera giudiziaria che ha travolto la sua famiglia, con l'arresto del cognato Lorenzo Cipriani nell'ambito dell'inchiesta sul clan camorristico locale che l'altro giorno ha portato in carcere trentacinque persone, l’esponente Pd, assessore alla Cultura, Istruzione e Politiche Sociali, sta valutando di fare un passo indietro. «Sono estranea alle vicende di mio cognato e nelle pagine dell'istruttoria non sono nemmeno citata - spiega ancora Barbato - non posso consentire però che ci siano zone d'ombra sulla mia persona, sul Partito Democratico, sull'amministrazione di cui faccio parte e soprattutto sulla mia amata città. Sento che eticamente è la soluzione più giusta, anche se la mia storia parla da sé e testimonia il mio costante impegno per la legalità e la mia lotta contro il crimine organizzato». Anna Barbato si definisce «amareggiata e scossa soprattutto per i miei figli» per essere finita nel tritacarne solo per «una familiarità. Non condivido e non giustifico le scelte di vita di mio cognato. Ma io ho sposato mio marito, che ha una storia differente, non la sua famiglia».

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