sabato 30 novembre 2013

“Terra dei fuochi”, è ufficiale: il governo invia l’esercito

Esercito nella “terra dei fuochi”: ora è ufficiale. La commissione Difesa della Camera dei Deputati, presieduta da Elio Vito, ha licenziato il testo definitivo che approva gli emendamenti alla proposta di legge del governo. Nei territori fra Napoli e Caserta sarà inviato un contingente di 850 militari. Previsti anche i tempi: i soldati saranno impiegati sul territorio per due anni, proroghe comprese. Loro compito sarà quello di prevenire nuovi focolai di inquinamento.

SODDISFAZIONE ISTITUZIONALE – Soddisfazione bipartisan espressa dalle forze politiche. La deputata del Partito Democratico Michela Rostan afferma che “si deve agire in tempi rapidi per dare risposte forti e incisive”, mentre il parlamentare della rediviva Forza Italia, Paolo Russo, primo firmatario del provvedimento, commenta: “L’obiettivo è licenziare la misura in commissione prima che giunga la legge di Stabilità che impartirebbe un inevitabile rallentamento a una disposizione la quale, una volta approvata, entrerà in vigore subito, e che rappresenta una priorità nella lista delle azioni necessarie a restituire salute, dignità e futuro alle comunità delle province di Napoli e Caserta”.

COMITATI CRITICI – “Non è con le emergenze che risolviamo le problematiche della terra dei fuochi”, dice Giovanni Caruso, appartenente al comitato “Eco della fascia costiera” di Giugliano: “Non è con l’esercito che fermeremo lo sversamento di rifiuti industriali e tossiconocivi. Sposteremmo solo da altre parti l’immane disastro che l’industria, a tutti i livelli, assieme alle cattive amministrazioni colluse, perpetrano da decenni sui nostri territori”. Critico anche Lucio Iavarone, del Coordinamento Comitati Fuochi: “Siamo assolutamente contrari all’impiego dell’esercito. I militari sono stati usati nella logica dell’emergenza e nella stagione dei commissari. Spesso anche per reprimere la protesta delle comunità. Si agisca, invece, sull’ordinarietà, dando risorse a quelle forze come la Forestale, il Noe o la polizia provinciale, che sarebbero competenti a fare il controllo del territorio sotto questo aspetto”.

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