lunedì 25 novembre 2013

Caserta. Chiedevano il pizzo alle sale giochi di Casal di principe: 3 arresti

Un'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata dai carabinieri di Casal di Principe (Caserta) a Romolo Corvino, di 46 anni, ex fedelissimo di Francesco Schiavone detto 'Sandokan', a Pasquale Caterino, di 26 e a Vincenzo Di Caterino, di 29, tutti già detenuti dal 31 ottobre scorso, per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Corvino, condannato nel processo Spartacus, quando fu scarcerato a luglio dopo diversi anni passati in cella, fu accolto a Casal di Principe con i fuochi d'artificio. Secondo gli inquirenti proprio Corvino, nei mesi scorsi, essendo uno degli elementi più esperti rimasti liberi, avrebbe retto le sorti del clan Schiavone riuscendo ad arruolare i due complici, entrambi giovani disoccupati mai conosciuti alle forze dell'ordine. 

Dalle indagini è emerso che i tre indagati, nei mesi di settembre e ottobre scorsi, avrebbero avanzato richieste estorsive a due imprenditori che avevano installato presso sale scommesse dell'Agro Aversano apparecchiature di intrattenimento con giochi on line, pretendendo il 20% di tutti i guadagni conseguenti alla gestione degli apparati; uno degli imprenditori ha versato circa 4mila euro. Entrambi gli operatori hanno comunque collaborato con i carabinieri e la Dda che ha coordinato l'inchiesta, permettendo l'identificazione dei tre esattori. 

Contestualmente all'esecuzione dell'ordinanza, i carabinieri hanno effettuato controlli in cinque sale scommesse di Casal di Principe e dei comuni vicini contestando diversi illeciti amministrativi con sanzioni dell'importo di migliaia di euro, e denunciando per 'esercizio del gioco d'azzardo' i titolari di due attività che sono state sottoposte a sequestro poichè è stato accertato l'esercizio di attività di scommessa non autorizzata.

Estorsioni su slot machine per conto dei Casalesi: due nei guai

CASERTA - Due arrestati per estorsioni ai danni di gestori di slot machine, noleggio videogiochi e di imprenditori edili. All’esito di un’ articolata indagine coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli - Direzione Distrettuale Antimafia, i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Caserta hanno arrestato due persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, di estorsione aggravata dal metodo mafioso e di detenzione e porto abusivo di arma.

Gli indagati, secondo quanto emerso dalle indagini, svolte da marzo 2011 a dicembre 2012, minacciavano avanzando richieste estorsive nei confronti di imprenditori del settore edile e del settore noleggio di videogiochi e slot machine dell’alto casertano e della provincia di Benevento.

In relazione ad altri precedenti connessi episodi estorsivi, già in data 19 aprile 2012 veniva notificata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere agli stessi soggetti, unitamente ad una terza complice.

Oltre ai predetti reati, nel provvedimento cautelare viene contestata ad uno degli indagati la violazione della misura della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno a cui era sottoposto, nonché la detenzione e il porto illegale in luogo pubblico di una pistola di marca e calibro imprecisato.

Nel corso dell’attività di indagine si è registrata, anche in questo caso, la collaborazione di alcuni imprenditori che, acquistata fiducia nelle Istituzioni, hanno denunziato gli episodi di cui erano stati vittime.

Pizzo sulle slot machine: tre arresti contro il clan dei casalesi

CASAL DI PRINCIPE. Avvalendosi della forza intimidatrice del clan dei casalesi avrebbero chiesto il “pizzo” a imprenditori che gestivano slot machine in sale scommesse dell’agro aversano, pretendendo il 20 per cento di tutti i guadagni.

Con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso, domenica mattina i carabinieri del nucleo operativo di Casal di Principe hanno arrestato Pasquale Caterino, 26 anni, Romolo Corvino, 46, e Vincenzo Di Caterino, 28. I fatti, secondo le indagini coordinate dalla Dda di Napoli, sarebbero avvenuti nei mesi di settembre e ottobre scorsi.

Già lo scorso 31 ottobre era stato eseguito nei confronti dei tre indagati un decreto di fermo. Uno degli arrestati, già condannato nel processo “Spartacus”, tornato in libertà a luglio, è ritenuto elemento di primo piano del clan.

“Gli imprenditori vittime delle richieste estorsive hanno fornito piena collaborazione alle indagini, dimostrando in tal modo piena fiducia nelle istituzioni”, fanno sapere gli inquirenti.

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