lunedì 25 novembre 2013

Il pentito Lucariello: «Il clan decideva i sindaci e gli appalti, favorì la costruzione della centrale termoelettica di Sparanise»

di Marilù Musto
«Quando sono uscito dal carcere sono tornato a Gricignano di Aversa, poi sono andato a vivere in un appartamento in via Bugnano a Orta di Atella, lì mi venivano a trovare il fratelli del boss Giuseppe Russo detto O’Padrino di Casal di Principe. Raffaele Russo mi disse: io sto lavorando a Sparanise nella centrale termoelettrica, il fratello di Nicola Cosentino ci ha fatto lavorare».

Così, il collaboratore di giustizia Orlando Lucariello durante la sua deposizione al processo a carico di Nicola Cosentino, ex sottosegretario del Pdl accusato, nel procedimento «Il Principe e la Ballerina», di tentato reimpiego di capitali illeciti e corruzione. Lucariello, boss condannato nel processo Spartacus I nel settembre del 2005 e catturato nel 2008 dai carabinieri di Aversa, dopo un periodo di latitanza iniziata dopo l’emissione della maxi sentenza al clan dei Casalesi, ha svelato presunti interessi della camorra sull'apertura della centrale termoelettrica di Sparanise in gestione alla famiglia dell’ex sottosegretario.

«Russo non mi disse con chi stava in società, di certo ricordo che un socio era Gennaro Di Foggia, detto «l’Assistente». Ma non è che c’era un interesse in particolare, in sostanza, siccome il territorio di Sparanise era controllato dal capozona Giuseppe Papa, quest’ultimo poteva intralciare i lavori di costruzione della centrale e Russo non voleva fare brutta figura con Nicola Cosentino, in quanto a lui interessava come politico». Nel controesame della difesa di Cosentino, Lucariello non ha precisato alcune circostanze. Il pentito ha anche svelato che i due sindaci che nel corso di un ventennio si sono alternati a Gricignano di Aversa, sarebbero stati a sua «disposizione».

I politici

«Dal 1993 i contatti politici restavano sempre nella mia competenza e fin da allora parlavo io con i sindaci di Gricignano d'Aversa, Orta di Atella e Succivo, Comuni in cui ero capozona per conto di Peppe Russo, numero “tre” del clan Schiavone dopo Francesco Schiavone detto Sandokan e Walterino Schiavone». Il pentito Lucariello ha lanciato dure accuse alle tre amministrazioni del Casertano, in particolare ai due sindaci che negli ultimi 25 anni si sono alternati nel Comune di Gricignano: ovvero Andrea Moretti, attuale sindaco, ed Andrea Lettieri, ex primo cittadino. «Moretti e Lettieri sono da sempre i politici cui faccio riferimento. Se governano da tanti anni, è perchè li ho fatti sempre votare per ottenere appalti”. Ma lei lo sa di che schieramento politico sono”, ha domandato in controesame il legale di Cosentino, Stefano Montone. “Si, avvocato, lo so a cosa volete arrivare: ebbene, sono di centro sinistra, ma a noi non è mai interessato il colore, ma solo che fossero a nostra disposizione. Ad Orta di Atella il nostro uomo era il sindaco Angelo Brancaccio (attualmente in carica)». Il pentito ha parlato poi di un appalto per la ristrutturazione di una scuola dato alla ditta collegata ai Russo dal Comune di Gricignano, quindi della Gmc, la società mista creata dai fratelli Orsi, imprenditori legati ai Casalesi, (Michele Orsi fu ucciso dai killer di Giuseppe Setola), con il Comune di Gricignano tra il 1999 e il 2000, quando sindaco era Lettieri. «Peppe Russo mi disse, su consiglio di Nicola Cosentino, che bisognava buttarsi nel settore dell'immondizia per fare soldi facili. Così creammo, grazie al sindaco Lettieri, il consorzio (la Gmc) con cui avemmo gli appalti per la raccolta dei rifiuti prima a Gricignano, poi ad Orta di Atella. Ogni mese ci venivano dati in contanti dall' azienda 3-4 mila euro». Alla domanda fatta dal pm Antonello Ardituro sulla capacità dei Casalesi di condizionare le amministrazioni del casertano, Lucariello riferisce un aneddoto relativo al Comune di San Cipriano d'Aversa (attualmente sciolto per infiltrazioni camorristiche). «Durante un'udienza del processo Spartacus, ero nella cella in aula insieme ad Enrico Martinelli (braccio destro del boss Antonio Iovine), quando si avvicinò una persona che si presentò come avvocato. Martinelli mi disse: 'Ti presento il futuro sindaco di San Cipriano". Si trattava, seppi dopo, dell'omonimo Enrico Martinelli, un suo cugino, che poi è divenuto primo cittadino». L' ex sindaco Martinelli è sotto processo per associazione camorristica proprio per rapporti con il parente boss.

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