lunedì 18 novembre 2013

Caserta, ucciso perché voleva abbandonare il clan nel 1993: quattro arresti

CASERTA - Quattro esponenti del clan dei Casalesi sono stati arrestati dalla Squadra Mobile in esecuzione di un'ordinanza del gip di Napoli per l'omicidio di Domenico Motti avvenuto nel 1993 a Carinaro (Caserta).

Dalle indagini, coordinate dalla DDA partenopea, è emerso che Motti fu ucciso perchè voleva allontanarsi dal clan; a deciderne l'eliminazione i vertici del clan Bidognetti, cui la vittima era affiliata, che volevano dare un monito a tutti circa l'inviolabilità del vincolo associativo.

Per questo, nell'agguato fu coinvolto un amico fidato di Motti (un collaboratore di giustizia, non tra i quattro destinatari del provvedimento di oggi, ndr) che ebbe l'incarico di attirarlo in una trappola con il pretesto di un appuntamento; nel luogo convenuto, Motti fu brutalmente ucciso a colpi di pistola calibro 7,65 dal 41enne Luigi Coscione, arrestato questa mattina nella sua abitazione e unico tra i destinatari dei provvedimenti ancora in libertà.


Il provvedimento è stato notificato anche a Raffaele Cantone di 53 anni, che fornì supporto logistico, Giuseppe Cristofaro Giuseppe di 64 anni e Luigi De Vito. Questi ultimi erano già detenuti. Nell'inchiesta è indagato anche il boss Francesco Bidognetti, che secondo gli inquirenti diede l'ordine di morte.

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