lunedì 18 novembre 2013

Napoli invasa dal corteo per dire «Stop al Biocidio» nella Terra dei Fuochi

NAPOLI. Migliaia di persone sfilano sotto la pioggia al corteo organizzato dagli ambientalisti, a Napoli per dire "Stop al Biocidio". Il #FiumeInPiena, dunque, nonostante le cattive condizioni meteo, c'è ed è l'ungo più di un chilometro. Quando la testa del corteo è giunto in Piazza Nicola Amore, la coda era ancora ferma in Piazza Garibaldi dove da questa mattina si sono assembrate tantissime persone provenienti dal capoluogo e dai comuni della provincia, tra cui quelli di Napoli nord, l'area cosiddetta "La Terra dei Fuochi". E' ancora impossibile, al momento, fare una stima precisa delle persone che hanno preso parte alla manifestazione. Tra l'altro c'è da registrare che molti, proprio a causa del maltempo, hanno deciso alla fine di non partecipare. Il corteo si è diretto verso Piazza del Plebiscito invadendo praticamente la piazza. La pioggia non ha lasciato in pace i manifestanti nemmeno per un secondo. Un gruppo si è sfilato dal corteo per dirigersi verso Piazza Dante, decidendo, forse, di tornare a casa, stanchi della pioggia. Centinaia di striscioni, cartelli, gente in costume, pupazzi. Sono stati scanditi cori contro le istituzioni accusate di non essere capaci di fronteggiare il problema. Ma anche accuse di connivenza tra sistema politico e camorra. La gente dunque è stanca e vuole reagire. Gli organizzatori della manifestazione #fiumeinpiena hanno deciso di occupare la piazza questa notte fino a domani. 

La polemica contro l'Espresso. Don Patriciello, è intervenuto attraverso le agenzie di stampa per dire che: «I campani sono stanchi di imbroglioni e ladroni». Intanto è ancora alta la tensione per l'inchiesta pubblicata dall'Espresso, accusata di "sciacallaggio mediatico". «Bevi Napoli e poi muori» è stata criticata perché basata su un rapporto del 2009, realizzato da fonti militari americane e Nato. L'errore che l'Espresso avrebbe commesso, sarebbe stato quello di confondere l'acqua dei pozzi artesiani con quella dell'acquedotto che scorre dai rubinetti degli abitanti. Quest'ultima infatti, viene erogata da sorgenti che non risiedono in Campania, per cui, secondo gli esperti: «Non ci sarebbe nessun rischio per la salute dei cittadini di Napoli e provincia». L'Espresso dunque, avrebbe pontato solo sull'effetto mediatico, sfruttando il tema de "La Terra dei Fuochi" per vendere più copie, a discapito di un'interna popolazione che lotta invece su altri fronti per uscire dalla drammatica situazione di emergenza. Molti sindaci, tra cui anche il primo cittadino di Napoli, hanno fatto sapere di essere pronti a chiedere al giornale un risarcimento danni molto consistente.

Bianca Varriale
Inviata per InterNapoli.it

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