sabato 22 marzo 2014

L'ex boss pentito: «Torturato psicologicamente»


Giuseppe Misso, meglio conosciuto come "Peppe 'o chiatt", si pente di essersi pentito. In un'intervista-video rilasciata a Nanopress.it (e visibile in anteprima sul sito www.ansa.it), il nipote omonimo dell'ex boss del Rione Sanità si sfoga: «Io ho affidato la mia vita alla procura di Napoli purtroppo», e «il mio caso è stato gestito da altri che mi hanno anche torturato psicologicamente, portandomi due volte a tentare il suicidio. Basti pensare - continua - che sono stato tre anni in albergo io, mia moglie e due bambini con le valigie a terra, dovevamo prendere gli indumenti da terra».




Insieme con il fratello Emiliano Zapata, Misso è stato referente nella metà degli anni Novanta nel clan Misso alla Sanità. Arrestato per camorra la prima volta nel 1998, dopo alterne vicissitudini giudiziarie, si è pentito il 30 marzo 2007.

«Non collaborerei più - continua nell'intervista Misso -, non perché mi penta di aver fatto arrestare, questa è una scelta che ho maturato, non parlo della pena, perché è giusto che la pago avendo fatto ammazzare tante persone, ed è giusto che pago fino all'ultimo giorno. Però la Legge prevede dei benefici che non mi sono mai stati attuati. Il contratto da collaboratore di giustizia - conclude - prevede una serie di cose, soprattutto la tutela, l'assistenza, cose che in sette anni non ho mai riscontrato».

http://www.ilmattino.it

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