venerdì 28 novembre 2014

Soldi e bolli falsi, 56 arresti in Campania: sgominato il “Napoli Group”

Napoli. Un’organizzazione dedita alla falsificazione di denaro, bolli e contraffazione di sigilli quella di cui fanno parte 56 persone arrestate, mercoledì mattina, dai carabinieri del comandi provinciali di Caserta e Napoli e del Comando antifalsificazione monetaria.

Ai destinatari della misura cautelare, emessa dal gip di Napoli Dario Gallo, su richiesta dei sostituti procuratori Gerardina Cozzolino, Giovanni Conzo e Filippo Beatrice, sono contestati i reati di associazione per delinquere, falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate, falsificazione di valori di bollo e contraffazione di altri pubblici sigilli.
 
“Cosariello”, “ambasciata”, “l'americano” per indicare il dollaro: aveva un proprio gergo il “Napoli Group”, la banda di falsari attiva in Europa e Africa smantellata dai carabinieri. Banconote e monete venivano designate con altri nomi, anche nel tentativo di depistare gli investigatori in caso di intercettazioni. Le monete, in particolare, venivano indicate come “scarpe”, “pavimenti”, “cartoline” e “gnocchi”.
 
La banda, oltre ai soldi, falsificava anche “Gratta e vinci” e marche da bollo. Come spiegato dagli inquirenti, il “Napoli group” aveva ottenuto “il controllo completo del mercato internazionale mediante la distribuzione di rilevanti quantitativi di denaro falso immesso in Italia e in ogni parte del mondo”.
 
Francia, Spagna, Germania, Romania, Bulgaria, Albania, Senegal, Marocco, Tunisia e Algeria i Paesi più colpiti. Nel corso dei due anni di indagini finora svolti sul “Napoli group” sono state sequestrate 5.500 banconote e monete false di vario taglio per un totale di 1 milione di euro circa.

Caivano, blitz contro falsari: coinvolta la madre della bimba abusata

Caivano. C’è anche la madre della piccola Fortuna, la bimba di sei anni morta lo scorso 24 giugno dopo essere caduta nel vuoto dal balcone delle palazzine popolari al Parco Verde di Caivano, tra le persone coinvolte nel blitz che mercoledì mattina ha portato all’esecuzione di 56 misure cautelari per associazione a delinquere finalizzata alla fabbricazione e spaccio di monete falsificate. La donna, Domenica Guardato, è tra i destinatari dei divieti di dimora. L’ordinanza le è stata notificata dai carabinieri durante una perquisizione nella sua abitazione.
 
Sulla morte Fortuna è in corso un'inchiesta che ipotizza l'omicidio e abusi sessuali subiti dalla bambina nei mesi precedenti la sua morte. Tra gli ultimi appelli di “Mimma” sulla morte della figlia: “Voglio giustizia altrimenti me la faccio io”.
 
Quando i carabinieri sono arrivati a casa sua, poco dopo le cinque di stamattina, Mimma Guardato, pensava fosse per qualche novità legata alla morte della sua piccola. “E invece mi hanno detto che ero destinataria di un divieto di dimora, che dovevo lasciare casa. Ma io con questa cosa dei falsari non c'entro assolutamente nulla”, dice raggiunta telefonicamente.
 
“Sto andando dal mio avvocato Gennaro Razzino per cercare di capire cosa è successo, cosa sta succedendo e perchè io sono stata chiamata in causa in questa vicenda. - aggiunge - So solo che quando ho visto i carabinieri ho pensato alla mia piccola Fortuna, non certo ad una vicenda del genere”.
 
A chi le chiede se questa vicenda possa in qualche modo essere legata al suo ex marito, attualmente detenuto nel carcere di Secondigliano, Mimma risponde: “Ci siamo lasciati nel 2009, non so neanche la ragione per la quale è in carcere”.

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