mercoledì 5 novembre 2014

Giugliano. Associazione camorristica: a giudizio Sabatino Granata «O' Champagne»

di Matteo Giuliani

GIUGLIANO. A processo per associazione camorristica e intestazione fittizia di beni, il boss-imprenditore Sabatino Granata detto o' champagne, così soprannominato per la sua passione per la lingua francese. L'uomo sarebbe, secondo gli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, il tramite che i Mallardo usavano per reinvestire in attività lecite i proventi fatti col narcotraffico ed il racket. Granata avrebbe tessuto una vasta rete di prestanome, tra cui anche la sua famiglia e conoscenti legati al suo personale sodalizio criminale, a cui intestava fittiziamente le proprietà della famiglia giuglianese. L'imprenditore del clan era arrivato ad espandere il potere dei giuglianesi al basso Lazio, in Abruzzo, Toscana fino in Lombardia, dove sono stati sequestrati immobili e società riconducibili a Feliciano Mallardo. Infatti la quasi totalità di queste società sparse per la penisola, risultava avere la sede legale proprio a Giugliano. Ditte edili, società immobiliari e di servizi, pubblici esercizi erano i rami commerciali nei quali si era addentrata la longa manus della cosca di Napoli nord. A fermare però la scalata economico-criminale di Sabatino Granata, ci pensarono gli uomini del Gico della Guardia di Finanza, che smantellarono la tela abilmente tessuta dallo scaltro ed intraprendente uomo dei Mallardo. I pentiti, chiamati in causa dalla DDA, hanno confermato che l'imprenditore godeva di determinati privilegi per la sua vicinanza ai Mallardo, riuscendo ad accaparrarsi diversi appalti nel settore pubblico e privato.
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