martedì 27 maggio 2014

Scacco al clan di Ponticelli: 12 arresti. ​«Droga comprata da Genny 'a Carogna»

Dodici persone sono state arrestate in un'operazione della Squadra Mobile della Questura di Napoli, scattata all'alba contro gli affiliati del clan di camorra «De Micco», che opera nella zona del quartiere Ponticelli del capoluogo campano.

Il clan camorristico dei De Micco comprava droga da Genny 'a carogna, l'ultrà del Napoli. È quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Egle Pilla su richiesta del pm Vincenzo D'Onofrio. A riferirlo è il collaboratore di giustizia Domenico Esposito.

«La droga la compravamo da tale Genny la carogna che dovrebbe essere di Forcella», riferisce il collaboratore di giustizia Domenico Esposito. «Per la consegna - continua Esposito - era utilizzata una Renault Scenic modificata, che ci veniva lasciata parcheggiata con le chiavi presso il cimitero di Ponticelli. Noi mandavamo a ritirare la macchina che poi restituivamo». Sulla circostanza sono in corso approfondimenti da parte della Procura.

Gli agenti hanno eseguito ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Napoli per i reati di associazione mafiosa finalizzata al traffico di droga, tentato omicidio, detenzione e porto abusivo armi. Durante le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, gli investigatori hanno accertato che forti interessi criminali hanno generato contrasti fra il clan «De Micco» e altri gruppi criminali, determinando gravi fatti di sangue.

Da quanto appreso da fonti investigative, durante il blitz è stato arrestato anche il boss Marco De Micco. De Micco, classe 1984, è ritenuto dagli investigatori il capo del clan De Micco, che opera nella zona di Ponticelli del capoluogo campano. Il contrasto degli affiliati al clan De Micco con il clan avverso dei D'Amico è legato al traffico di sostanze stupefacenti e al controllo delle piazze di spaccio. Le indagini della Squadra Mobile hanno accertato che gli interessi criminali del gruppo armato hanno generato contrasti con altri clan, determinando gravi fatti di sangue nell'hinterland napoletano.
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