lunedì 26 maggio 2014

Sant'Antimo. Spacciavano cocaina, 2 donne arrestate in flagranza di reato

SANT'ANTIMO. La zona di via delle Azalee era stata messa sotto osservazione da tempo. I carabinieri stavano infatti monitorando il territorio di Sant'Antimo perché avevano appreso che nella zona c'era una "frequente attività" legata allo smercio di sostanze stupefacenti. I militari hanno atteso pazientemente il momento opportuno poi, quando hanno notato che sotto i loro occhi venivano effettuati gli scambi, sono passati all'azione. Nel corso dell'operazione hanno arrestato in flagranza di reato, con l'accusa di "detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente" Rosa Del Sole, classe 1984 e Addolorata Orefice, 52 anni. Le donne, poco prima, sono state sorprese dai carabinieri proprio mentre cedevano un involucro del peso di un grammo di cocaina a due giovani, di cui uno originario di Santa Maria Capua Vetere. Questi ultimi sono stati segnalati alla prefettura come assuntori di stupefacenti. Ma non è tutto. All'arresto in flagranza sono seguite delle perquisizioni a seguito delle quali sono stati rinvenuti ulteriori otto involucri di cocaina, per complessivi quattro grammi oltre alla somma di 200 curo in contanti, ritenuta provento di attività illecita. Nel contesto della stessa operazione è stata anche denunciata in stato di libertà, sempre con l'accusa di "detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti" una giovane napoletana che, sottoposta a controllo effettuato nelle vicinanze, è stata trovata a bordo della propria autovettura in possesso di tre involucri di cocaina, per complessivi due grammi. Il denaro e lo stupefacente sono stati sottoposti a sequestro. Le arrestate, invece, sono state trasferite presso i rispettivi domicili a disposizione della competente autorità giudiziaria. Secondo quanto hanno ricostruito gli investigatori che si occupano del territorio, la zona a nord del capoluogo sta vivendo una nuova 'primavera' dal punto di vista del business della droga. Si tratta di picchi che si succedono ciclicamente. Rallentano dopo i blitz e le grandi retate, rifioriscono quando le condizioni criminali lo consentono. Nella fattispecie la rifioritura dei business legati alla droga nei comuni dell'hinterland è coincisa con la pressione martellante delle forze dell'ordine nei grandi. supermarket della droga di Secondigliano, Scampia e Melito a seguito dell'ultima faida. Dopo la chiusura o il ridimensionamento di numerose piazze, i clienti hanno incominciato a disseminarsi seguendo l'offerta. Seguendo, cioè, il flusso dei traffici. Caivano è tra i territori che hanno risposto a quella incessante domanda ed ha riportato prepotentemente le zone del Parco Verde e del rione Iacp sul proscenio criminale. A Caivano, svelò un'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia che culminò con una retata e con l'esecuzione di decine di ordinanze, i nascondigli preferiti per occultare la droga erano i vani degli ascensori dei palazzi dove vive chi deve occuparsi del confezionamento e dello smistamento della 'roba'. Locali non riconducibili ad ma persona in particolare (il che rende complicato risalire alla proprietà dello stupefacente in caso di sequestro del 'carico' da parte delle forze dell'ordine) ma facilmente accessibili da chi deve lavorare. Il sistema viene utilizzato ancora oggi e non solo lì. (fonte: Gennaro Scala - Cronache di Napoli)

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