sabato 16 marzo 2013

In ricordo di Don Diana: 19 anni fa moriva il prete anticamorra


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Un grande raduno di studenti, cittadini, magistrati e associazioni per ricordare il parroco di Casal di Principe, ucciso il 19 marzo 1994 all'interno della sua chiesa.
Sono passati 19 anni. Il ricordo è però ancora vivo: se oggi Casal di Principe non viene più nominata solo ed esclusivamente per parlare di camorra, malaffare e violenza lo si deve anche a lui. Don Peppe Diana può essere considerato un iniziatore. Un parroco che predicava nel deserto dell'indifferenza, quando lo strapotere dei casalesi, a metà degli anni '90, sembrava non dover tramontare mai. Sacrificò la sua vita, non è esagerato dirlo. Predicare apertamente l'antimafia, in quegli anni, era molto più rischioso. Tanto più in un paese come Casal di Principe, dove i giovani rampolli futuri feudatari del posto andavano a divertirsi sparando contro il portone della caserma dei carabinieri. Lui non si è fermato, dal pulpito della sua chiesa parlava di camorra quando tutti facevano finta di non conoscere il significato di questa parola. È così che è morto, don Peppe Diana: solo. Ma non dimenticato. 
"I GIOVANI SI RACCONTANO" - L'appuntamento, promosso dal Comitato don Peppe Diana, è per martedì 19 marzo alle 9:30, presso il parco a lui intitolato a Casal di Principe. "I giovani si raccontano" per mostrare che la martoriata terra dell'agro aversano manda ancora segnali di vita dopo gli stupri decennali operati da camorristi, affiliati e semplici cittadini, complici di un silenzio omertoso e, se proprio per questo, ancora più odioso. Attesi migliaia di studenti, attivisti, cittadini, magistrati. Tutti coloro che, in un modo o nell'altro, in questi diciannove anni hanno tenuto vivo il ricordo del parroco. Il corteo si snoderà fra le vie della cittadina, per poi raggiungere la chiesa di San Nicola di Bari, la stessa dove don Diana fu ucciso con cinque colpi di pistola alle 7:35 del mattino, poco prima di celebrare la messa mattutina. 
GLI INCONTRI - Gli studenti si confronteranno con due magistrati: Raffaello Magi, estensore della sentenza di primo grado del processo "Spartacus", in cui furono condannati all'ergastolo i vertici della cupola casalese, e Federico Cafiero de Raho, che tra pochi giorni lascerà la Dda di Napoli per quella di Reggio Calabria. Trasferimento che lo stesso magistrato ha commentato così: «Spero che a Reggio sappiano reagire alla mafia come è successo a Napoli». 
IL VIDEO - Dopo l'incontro sarà proiettato un video, "Nelle terre di don Diana", che racconta l'evoluzione di Casal di Principe e dintorni in questi ultimi diciannove anni. Saranno presenti anche molti parenti di vittime innocenti di camorra, che si incontreranno con Augusto Di Meo, testimone dell'omicidio di don Diana, che attende ancora di essere riconosciuto dallo Stato come testimone di giustizia.
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