mercoledì 13 marzo 2013

Ercolano superstar al British Museum mobili, soffitti e la sorpresa dei restauri

di Carlo Avvisati
Napoli - Alcune lamine d’avorio intagliate e un pannello del controsoffitto della Casa del rilievo di Telefo saranno tra i contributi forniti dagli scavi di Ercolano alla grande mostra su Pompei e Ercolano che apre i battenti al British Museum di Londra il 28 marzo prossimo.

Solo che le lamine d’avorio non saranno presentate come elementi del «Trono eburneo», o «solium», così come nel 2007, nell’ex chiesa di Santa Marta, a Roma, vennero enfaticamente mostrate alla stampa internazionale, ma molto più «modestamente» come elementi di mobili. Ovvero come applique - ornamenti di un «tripode delfico». Il «tripode delfico», mobile importante nell’antichità, in genere era fatto di bronzo, con un bacile alla sommità utilizzato come sedia per l’oracolo (vi si sedeva la sacerdotessa) o come contenitore di fuoco sacro al dio a cui si faceva l’offerta votiva. 

Ma poteva essere l’ambito premio di un atleta vittorioso in una gara. Quello ritrovato a Ercolano (ma pare che i reperti siano parte di almeno quattro tripodi) rimane ancora più interessante perché aveva le gambe in legno, con i piedi sagomati a zampa di leone; solo l’anello (non recuperato) su cui poggiava il bacile doveva essere di bronzo. 

Il ripensamento sulla qualità dei reperti, passato quasi sotto silenzio, era stato proposto su «Lanx», rivista elettronica della scuola di archeologia dell’Università di Milano, due anni fa dalla direttrice di Ercolano Maria Paola Guidobaldi. Che invece del «trono–solium» si fosse in presenza di un altro mobile lo avevano evidenziato le analisi sul legno di supporto subito effettuate nei laboratori del Cnr-Ivalsa (Istituto per la valorizzazione del legno e specie arboree) di Sesto Fiorentino. I tecnici Ivalsa, coordinati da Nicola Macchioni, hanno poi provveduto al restauro e alla pulitura sia dell’avorio sia del legno, terminando i lavori solo qualche settimana fa. 

Gli stessi laboratori, invece, poco o niente hanno potuto fare per restaurare in tempo nemmeno uno solo dei pannelli che controsoffittavano il cosiddetto «Salone dei marmi», la stanza più bella della domus ercolanese oggi conosciuta come del «Rilievo di Telefo», per un marmo scolpito ritrovato nella casa su cui si mostrava Telefo (figlio di Ercole) guarito da Achille. Il rinvenimento di quest’altro reperto, unico al mondo perché si tratta del solo soffitto a cassettoni di epoca romana che mai sia giunto sino a noi, assieme ai suoi elementi di sostegno, è avvenuto due anni fa nell’area antistante l’antica spiaggia di Ercolano.

A Londra andrà invece la formella lignea rinvenuta circa venti anni fa, sempre nella stessa area degli scavi. «Il reperto – spiega Nicola Macchioni - già restaurato, non era stato riconosciuto come elemento appartenuto a un soffitto di legno sino a quando non c’è stato il rinvenimento di questi nuovi elementi lignei che coincidevano perfettamente sia per incastri e disegno sia per tipo di legno con il controsoffitto di recente trovato».
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