sabato 24 marzo 2012

Arrestato imprenditore del clan Bidognetti

CASERTA. La Guardia di finanza di Napoli ha arrestato l'imprenditore Paolo Diana, detto 'Scarpone', fiancheggiatore storico del boss Francesco Bidognetti, detenuto al 41 bis. Diana era gia' sottoposto a una misura di prevenzione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Sequestrati anche a suo carico beni mobili, immobili e disponibilita' finanziarie per circa 25 milioni di euro. L'imprenditore casertano arrestato e' attivo nel settore del commercio di autoveicoli e del trasporto merci, e le indagini mostrano che ha riciclato e reinvestito in attivita' commerciali i proventi illeciti dell'organizzazione criminale. I beni sequestrati, costituiti da societa', immobili, automezzi e rapporti finanziari, in alcuni casi risultano intestati anche a suoi familiari. La misura cautelare che lo riguarda gli contesta i reati di associazione a delinquere di stampo camorristico e trasferimento fraudolento di valori.

L’imprenditore Paolo Diana.Per Paolo Diana - l'imprenditore ritenuto dalla magistratura strutturale alla fazione Bidognetti del clan deiCasalesi - quello di stamattina e' il quarto arresto. Per tre volte, infatti, e' finito in manette per mano del Gico della Gdf e una volta, invece, e' stato arrestato dai carabinieri. E' titolare, tra l'altro, di una concessionaria di auto di lusso di Castel Volturno, nel Casertano, non molto lontana dall'abitazione dove stamattina gli uomini del Gico l'hanno arrestato. Dalle indagini e' emerso anche che Diana forniva automobili di lusso a elementi del clan e che li ospitasse in immobili di sua proprieta', o a lui riconducibili, in cerca di rifugio durante la latitanza.

Forniva agli uomini di ''Gomorra'' auto di lusso, come Ferrari e Maserati, e proprio per questo aveva ''carta bianca'' sulle richieste estorsive da imporre nell'area casertana di Castel Volturno. Cosi', Paolo Diana, viene descritto da almeno una decina di pentiti del clan dei Casalesi. Secondo i collaboratori di giustizia l'imprenditore - arrestato oggi dal Gico della GdF di Napoli nell'ambito di un blitz anti-riciclaggio - dava rifugio a latitanti e killer del clan ospitandoli in appartamenti a lui riconducibili direttamente, o attraverso prestanome. Ufficialmente Diana, dopo avere ampliato la sua attivita' e costruito una concessionaria in una palazzina da due piani ampia migliaia di metri quadrati, si occupava di compravendita di auto ma, secondo gli investigatori del Gico, tale attivita' era solo una copertura anche per giustificare l'enorme numero di auto di lusso in suo possesso.        

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