domenica 6 novembre 2011

Tenta di sfuggire ai rapinatori per proteggere la fidanzata: studente ucciso. Gli universitari:una taglia sugli assassini

CASTELLAMMARE DI STABIA - Uno studente di 27 anni, Carlo Cannavacciuolo è stato ucciso durante un tentativo di rapina compiuto da due malviventi a Santa Maria La Carità , in provincia di Napoli. Il giovane si era appartato in una Panda con la fidanzata venticinquenne dopo aver festeggiato il proprio onomastico, quando si sono avvicinati i banditi armati.

I rapinatori, a volto coperto e uno pistola in pugno, hanno intimato alla coppia di consegnare soldi, telefonini e oggetti di valore.

A questo punto Carlo Cannavacciuolo ha messo in moto l'auto e, ingranando la retromarcia, ha tentato di fuggire. Il bandito armato ha fatto fuoco e ha ucciso lo studente. I due malviventisi sono subito dileguati senza portare a termine la rapina. Sull'omicidio indagano i carabinieri di Castellammare di Stabia.

Dalla ricostruzione fatta ai carabinieri dalla fidanzata della vittima, si sono ricostruite le ultime ore del giovane: Carlo, neo-laureato in veterinaria, dopo aver festeggiato l'onomastico in famiglia, è poi uscito con la fidanzata, studentessa universitaria alla Federico II, ed aveva fermato l' auto in via Ponticelli, una stradina periferica, in campagna, scelta dalle coppie per appartarsi.

L' aggressione è scattata - secondo la ricostruzione dei carabinieri - poco dopo mezzanotte. I due banditi avevano il volto incappucciato e sono giunti e fuggiti a piedi. La fidanza del giovane, in forte stato di choc, è stata ascoltata dai carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia, che conducono le indagini. La salma di Cannavacciolo è stata trasportata all' obitorio di Castellammare, in attesa dell' autopsia.

Carlo Cannavacciuolo ha tentato invano una disperata fuga dai rapinatori che gli hanno sparato ma è riuscito a percorrere solamente una cinquantina di metri a retromarcia prima di morire. È quanto emerge dalla posizione dell'auto, così come ritrovata dai carabinieri. Via Ponticelli è una strada utilizzata solitamente dalle coppietta per appartarsi, ma anche dai tossicodipendenti che vanno a “bucarsi”. È un'arteria stretta che si trova in mezzo ad alcuni campi coltivati. Il giovane ha ingranato la retromarcia mentre i rapinatori sparavano ed è riuscito a percorrere solo un breve tratto prima che l'auto si bloccasse scavalcando il cordolo di protezione della strada.

«È partita una raccolta di fondi per mettere una taglia su questi delinquenti che hanno ucciso in modo barbaro il nostro collega, Carlo Cannavacciuolo». Lo dichiarano il presidente del Consiglio di Ateneo degli studenti dell'Università di Napoli 'Federico IÌ, Francesco Testa, e il presidente della confederazione degli Studenti Marcello Framondi. «Chi aiuterà le forze dell'ordine a catturarli - spiegano - riceverà un premio in denaro. Chiediamo al Rettore di proclamere il lutto universitario e di mettere le bandiere a mezz'asta. Non è giusto morire così e vogliamo che i delinquenti artefici di una tale barbarie siano assicurati alla giustizia». «Contribuiremo al fondo per la taglia istituita dagli studenti della Federico II - spiega il commissario regionale dei Verdi francesco Emilio Borrelli - perchè è giusto reagire contro la delinquenza anche in questo modo. Non si può morire a 27 anni per una rapina e rimanere fermi ad aspettare la prossima vittima. Siamo vicini e solidali alla famiglia del povero ragazzo. Purtroppo Napoli e provincia stanno vivendo una spirale di violenza e criminalità senza precedenti che nessuna istituzione o forza dell'ordine riesce ad arginare».

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