sabato 12 novembre 2011

Metrò, nel cantiere Municipio spuntano le terme romane

NAPOLI - Basta scavare, a Napoli, e neanche tanto in profondità, per ritrovare la storia millenaria della città: due edifici termali di epoca romana e un intero quartiere medievale, risalente al XIV secolo dopo Cristo, sono emersi durante i lavori di scavo della Linea 1 del Metrò a piazza Municipio.

In prossimità di palazzo San Giacomo, a una quindicina di metri dall’attuale livello stradale, gli archeologi della Soprintendenza archeologica speciale di Napoli e Pompei, coordinati da Daniela Giampaola, hanno difatti intercettato due terme e una strada. I due edifici, risalenti all’età augustea - siamo in pieno periodo romano, tra la seconda metà del primo secolo avanti cristo e la prima metà del primo secolo dopo Cristo - affacciavano su quello che all’epoca era il porto della Neapolis romana.

Erano stati costruiti in quella zona proprio per servire chi, viaggiatore, commerciante o marinaio arrivava a Napoli e voleva trovare immediato ristoro dalle fatiche del viaggio prima di addentrarsi tra decumani e cardini della città. Le due terme, quasi certamente gestite da proprietari differenti, anche se non si esclude che in seguito possano aver avuto un padrone unico, erano situate in posizione scenografica (affacciavano sul Golfo, con di rimpetto il monte Vesuvio) proprio accanto alla strada che divideva la terraferma dalla battigia e dunque dal mare.

La strada intercettata, che era in terra battuta ed attrezzata con laterizi e pietre, era delimitata da un terrazzamento. «Questi nuovi rinvenimenti - sottolinea Giampaola - sono riferimenti importanti perché ci consentono di completare la comprensione dell’occupazione della linea di costa. Gli edifici rinvenuti, difatti, si affacciavano sul mare, dove abbiamo trovato le barche. E la strada, quasi certamente, era la famosa via ”per Cryptam”». Ovvero, la via che da Neapolis portava ai Campi Flegrei e a Puteoli, Pozzuoli, attraversando la Crypta Neapolitana, il tunnel scavato nella collina di Posillipo e lungo più di settecento metri.

Gli edifici era stati realizzati in opera reticolata (una tecnica di edilizia romana usata per costruire le murature posizionando i mattoni sugli spigoli) di buona fattura. Non si sono rinvenuti i marmi, che all’epoca erano stati usati per rivestire e impreziosire pareti e colonne, perché è possibile un loro riutilizzo in altre strutture e in epoche successive. Ma si sono trovati frammenti di piano pavimentale a mosaico, in opus spicatum (opera spicata, laterizi disposti a spina di pesce), anche se questi appaino quasi del tutto distrutti in epoche antiche.

Le terme vissero a lungo. E, altrettanto lungamente rimasero in attività. Sono state trovate, difatti, tracce di frequentazioni che arrivano sino al III secolo dopo Cristo. «E - come sottolinea la soprintendente Cinquantaquattro - presentano anche diverse fasi d’uso con cambiamenti della disposizione degli ambienti».

Vale a dire che gli edifici, nel corso del loro utilizzo, con ogni probabilità vennero ristrutturati dal punto di vista architettonico sia per migliorare le tecnologie impiegate per il riscaldamento degli ambienti sia per motivi squisitamente commerciali e finalizzati a incrementare la clientela. L’indagine archeologica ha anche consentito di trovare strutture portuali che risalgono al VI secolo dopo Cristo. Situati proprio al di sotto della strada, gli edifici, con ogni probabilità, dovrebbero essere dei magazzini utilizzati come deposito per le merci.

Non interessa strutture romane, invece, il ritrovamento avvenuto nell’area di Via De Pretis, ma edifici del XIV secolo dopo Cristo. «Stiamo analizzando le strutture per comprendere se esse facevano sistema tra loro sino a costituire uniche unità abitative» osserva Giampaola, sottolineando poi come il ritrovamento sia di «assoluta valenza storico scientifica perché sono emersi ambienti che fanno parte di ben tre isolati. Un momento storico importantissimo perché si tratta di un’epoca in cui il bacino era stato interrato e sopra di esso, nelle sue prossimità, vicino al Castello, si iniziava a costruire un segmento della Napoli medievale».

Nessun commento:

Posta un commento