venerdì 18 novembre 2011

Preso a Mugnano il reggente degli scissionisti

MUGNANO. Un duro colpo alla camorra di Secondigliano è stato inferto questa mattina (domenica 13 novembre 2011, ndr) dagli agenti di polizia. La latitanza di Fortunato Murolo, reggente del clan Amato-Pagano, i cosiddetti “scissionisti”, è finita stamane, poco dopo le 8, in un villino di Mugnano. L’uomo, alla guida della cosca che diede inizio alla sanguinosa faida di Secondigliano e Scampia contro il clan Di Lauro, era sfuggito a una precedente retata del 19 maggio 2009, quando la polizia emise 109 ordinanze di custodia cautelare che misero in ginocchio la cosca. A far scattare le manette sono stati i poliziotti della sezione Narcotici della squadra mobile di Napoli. Murolo era ancora a letto, in una villetta di via Luca Giordano, nel comune a nord di Napoli, dove era andato per incontrare la moglie. L’accusa nei suoi confronti è associazione per delinquere di stampo mafioso. Murolo era da sempre un uomo di fiducia dei fratelli Raffaele ed Elio Amato, e di Cesare Pagano. Nel tempo ha scalato posizioni all’interno del clan. La sua ascesa è coincisa con gli arresti che hanno via via distrutto la cosca, con la cattura di Elio Amato e Cesare Pagano in provincia di Napoli, di Carmine Amato, ai Camaldoli, e di Domenico Antonio Pagano, reggente fino allo scorso febbraio. All’arresto dei capi è poi seguita la disarticolazione interna, con le varie retate della polizia, tra cui quella del 19 maggio, in cui furono arrestati 66 affiliati su un totale di 109 ordinanze di custodia cautelare.

A Mugnano per curare gli affari del clan
MUGNANO. Era sfuggito alla maxiretata del 19 maggio del 2009, 109 ordinanze di custodia cautelare che misero in ginocchio il clan Amato-Pagano (i cosiddetti 'Scissionisti'), diventando nel tempo l'attuale reggente della cosca di Secondigliano protagonista per anni a Napoli della sanguinosa faida di Scampia. La latitanza di Fortunato Murolo, 40 anni, è finita ieri mattina poco dopo le 8 in una villetta di Mugnano, in via via Luca Giordano. Ad arrestarlo sono stati i poliziotti della sezione Narcotici della Squadra Mobile di Napoli, da tempo sulle sue tracce. Gli agenti della Questura partenopea in seguito ad accuratissime e minuziose indagini hanno arrestato in esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere Fortunato Murolo, 40anni, cognato di Elio Amato bloccato dagli stessi poliziotti nella primavera del 2009 sempre in esecuzione della stessa ordinanza. L’uomo aveva deciso di rincontrare la moglie dopo tre lunghissimi anni di latitanza e insieme a lei è stato trovato nella villetta di Via Giordano. Murolo ha sempre rivestito un ruolo di fondamentale importanza fin da prima degli arresti del 2009. Uomo di fiducia dei fratelli Raffaele ed Elio Amato e Cesare Pagano aveva il compito di ragioniere degli affari del clan, per poi ricoprire un ruolo di maggior responsabilità quale reggente in seguito agli arresti dei capo clan Raffale Amato avvenuto in Spagna mentre Elio Amato e Cesare Pagano nella provincia napoletana ed in ultimo Carmine Amato arrestato ai Camaldoli. Questo suo ruolo lo aveva portato ad avvicinarsi al territorio, lasciando un nascondiglio più sicuro, mettendo sulle sue tracce gli uomini della squadra mobile. Fortunato Mutolo è ritenuto responsabile dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso art. 416 bis.

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