sabato 8 ottobre 2011

Rifiuti, chiede il pizzo sulla raccolta: licenziato un dipendente dell'Asìa

NAPOLI - Pagato dal Comune per fare il suo lavoro, ovvero ripulire le strade della città, si faceva pagare anche dai cittadini: un «obolo» per garantire il suo passaggio in determinate zone e il suo lavoro da spazzino. Ma non poteva andare avanti così per sempre: alla fine il dipendente «infedele» è stato scoperto, smascherato e licenziato.

A raccontare la vicenda è il presidente di Asìa, Raphael Rossi: «Abbiamo verificato che certe cose corrispondessero al vero e poi abbiamo agito di conseguenza». Il tratto distintivo di questa vicenda, della quale si è saputo soltanto a licenziamento avvenuto, è che l'azienda di via Antiniana intende continuare sulla strada del rigore e dei controlli. Fu lo stesso Rossi a invitare, dalla pagina Facebook dell'Asìa, i cittadini a segnalare ogni problema, motivandolo con dovizia di particolari ma allo stesso tempo in maniera da tutelare la riservatezza e consentire alla società municipale le dovute verifiche del caso.

Sul fronte degli spazzini è di qualche mese fa la vicenda degli inabili al lavoro, i dipendenti che esibendo certificati medici in molti casi sacrosanti, in altri meno plausibili, evitavano di uscire a ramazzare le strade. E se è vero che c'è il pugno duro contro i fannulloni è altrettanto vero che i dipendenti vengono valorizzati e citati come spina dorsale dell'azienda: è accaduto anche ieri, quando presidente e vicesindaco Sodano hanno ringraziato i lavoratori Asìa per aver consentito l'apertura in tempi rapidi del sito di stoccaggio in via Benedetto Brin.
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