giovedì 16 giugno 2016

Tensione a Secondigliano, implosione nella Vanella Grassi. È faida con i «fuoriusciti»

NAPOLI. Prima gli scissionisti. Quelli che nel 2004 presero le distanze dal clan Di Lauro innescando una spirale di sangue e violenza con lontani precedenti. Poi i girati, i ragazzi di via Dante, che da fedeli dei Di Lauro si sono messi in affari con gli Amato-Pagano salvo poi smarcarsi pure da questi ultimi e rimanere in ottimi rapporti con i vecchi e nuovi amici. E infine i fuoriusciti. I fuoriusciti dagli Amato-Pagano e pure dalla Vanella Grassi, che puntano a fare la guerra alle «case madri» in nome del solito controllo di qualche piazza di spaccio. 

Area nord di Napoli, anno 2016. Nella camorra locale si apre un nuovo capitolo. Una nuova storia di tensione che ha già provocato diversi morti. Una storia che ha per protagonisti loro, i «fuoriusciti», una figura sino ad oggi inedita per le cronache. I gruppi che ringhiano contro i ‘vecchi’ padroni sono due e si muovono tra le zone di Secondigliano e Melito, che non a caso sono tornate ad essere teatro di omicidi e di allarmanti episodi di criminalità. 
Partiamo da Secondigliano, dove nelle ultime settimane si sono verificati due eventi che hanno fatto suonare il campanello della faida: lo scorso 5 giugno un commando di malavitosi ha aperto il fuoco lungo il corso Secondigliano per una «stesa» ed uno dei proiettili ha ferito una ragazza di 21 anni che era affacciata al balcone; il 7 giugno una nuova «stesa», sempre sul corso Secondigliano, che ha rischiato di costare la vita ad una donna e alla sua bambina che viaggiavano in macchina al momento degli spari (alcuni proiettili hanno bucato la carrozzeria della vettura). 

Sono gli ultimi segnali di una contrapposizione che ha iniziato a bruciare nell’ottobre dello scorso anno quando a San Pietro a Patierno è stato ucciso il 21enne Domenico Aporta, mentre suo fratello Mariano riuscì miracolosamente a salvarsi dalla pioggia di piombo. Una contrapposizione – emerge da indiscrezioni investigative – tutta interna alla Vanella Grassi. Già, i «girati» sono implosi. Come accadde ai Di Lauro nel 2004, e come è accaduto agli Amato-Pagano tra il 2011 ed il 2012. C’è un gruppo di facinorosi che s’è rivoltato contro ciò che è rimasto della Vanella Grassi, decimata dagli arresti e affossata dalle condanne che pure stanno arrivando a pioggia. E quel gruppo, già ribattezzato i «fuoriusciti», sta scalciano per un posto al sole nel mondo del crimine organizzato. 

di Manuela Galletta, Metropolis.it

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