domenica 26 maggio 2013

Salerno, il boss 17enne spara e poi si vanta su Facebook

di Petronilla Carillo

Salerno. Messaggi su Facebook: è qui che viaggia il contrasto tra gruppi criminali. Qui R.B. junior, 17 anni, uno dei due fermati per il doppio agguato davanti al Dolcevita e alla Q8 di via Rocco Cocchia - il tentato omicidio di Carmine Ferraiolo - lanciava i suoi proclami. «Messaggi di superiorità» per far capire a tutti «chi comanda». È su facebook che il minore «pubblicizza» la sua azione di fuoco («sono un grande in quello che faccio... bum bummmm», scrive la sera dell’attentato) e la cognata della sua vittima, Margherita Principe, lo attacca gridando vendetta e offendendolo dicendo «che aveva mancato di rispetto al padre» non chiedendogli di «rimproverare Carmine».

È sempre su facebook che «junior» ricorda alla sua vittima designata di aver avuto rapporti con la sua attuale fidanzata usando parole offensive per far riferimento alla sua statura robusta. Profili pubblici che sono stati attentamente visionati anche dagli inquirenti che, grazie anche alle intercettazioni telefoniche e agli appostamenti, hanno saputo trovare la giusta chiave di lettura. Una guerra anche «mediatica» quella tra il gruppo del Rione Petrosino e quello del Ferraiolo.

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