mercoledì 15 maggio 2013

Napoli. Il boss ecologista: casa abusiva ma con il fotovoltaico

di Marco Di Caterino

Il Rione Salicelle è il quartiere dove l’abusivismo è regola di vita e di potere. I boss costruiscono su aree condominiali e pubbliche, appartamenti lussuosi con tanto di giardino e con un tocco da ecologista, 

per aver installato anche una centrale di pannelli foto voltaici ( presi chissà dove). A pochi metri di distanza un candidato al consiglio comunale alle prossime elezioni si ritrova con il comitato elettorale sotto sequestro perché allestito in un locale abusivo. L’aspirante consigliere ha scelto come sede, una salumeria abusiva ricavata da un garage non assegnato ancora, (da oltre venti anni) e dove i carabinieri hanno anche trovato e sequestrato merendine scadute, vendute ai bambini della vicina scuola.

E in questo tour dell’illegalità del Rione Salicelle, la loro bella parte l’hanno fatta anche un meccanico, titolare (si fa per dire) di un’officina ricavata in un spazio condominale di circa trenta metri quadrati, e due pregiudicati che si erano appropriati di oltre cinquecento metri quadrati di spazi comuni, per mettere su due sale da gioco illegali, dotate di angolo bar e servizi igienici di prim’ordine. 

La scoperta di questa sfilza di abusi, è avvenuta nel corso di un’operazione ad Alto Impatto, che visto all’opera un centinaio di carabinieri della compagnia di Casoria, diretta dal maggiore Gianluca Migliozzi, che ha anche coordinato i militari del Battaglione Campania. La scoperta della centrale foto voltaica nell’abitazione abusiva del boss Michele D’Ambra (arrestato due settimane fa dai carabinieri di Cassino) ha naturalmente destato stupore e sollevato anche feroci polemiche. In particolare da parte di Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania che con amara ironia ha commentato il sequestro della casa abusiva con pannelli foto voltaici: «Nella lunga lista di abusivismo, con il sequestro di oggi si aggiunge all’elenco una nuova tipologia di abusivismo, sicuramente anche questo di necessità ma con connotati ambientalista, con oltre 250 metri quadri abusivi collegati a personaggi nell’orbita della criminalità organizzata.
Visto i tempi e l’aria che si respira condoniamo anche questa? Dietro un condono, dietro il ciclo del cemento illegale si nasconde un ciclo integrato di economia criminale che ha determinato e continua a determinare il saccheggio del territorio».

L’appartamento ecologista del boss, come hanno accertato i carabinieri, era stato appena ultimato e destinato a Gennaro D’Ambra uno dei figli del boss. La nuova costruzione, ricavata tra la zona dei garage e quella che doveva essere un’area per la sosta all’aperto dei condomini dell’isolato 24, composta da due camere, un bagno, cucina e ripostiglio era stata arredata con un lusso tanto sfarzoso da essere davvero improponibile, ma di sicuro molto kitch. 

Per il figlio del boss è scattata una denuncia per occupazione di suolo pubblico ed abusivismo edilizio.
Per la centrale foto voltaica, i cui pannelli sono di provenienza non certificata, una zia di Gennaro D’Ambra, è stata denunciata per ricettazione. Nell'ambito della stessa operazione, durata oltre cinque ore i carabinieri hanno eseguito una settantina di perquisizioni domiciliari, hanno identificato circa duecento persone, (71 con precedenti penali), e multato una trentina di automobilisti i cui veicoli sono stati controllati ai posti di blocco.

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