mercoledì 15 maggio 2013

Caserta, rifiuti sotto l'asfalto sequestrato tratto dell'Appia

di Elio Romano

CASERTA - Sigilli alla bretella dell’Appia nei pressi della centrale nucleare del Garigliano. Gli agenti del commissariato di pubblica sicurezza di Sessa Aurunca, insieme con i colleghi della Polizia stradale di Caserta, hanno eseguito ieri alle 13 l’ordinanza siglata dal gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Giovanni Caparco. Una decisione maturata per portare avanti le indagini in merito alla presunta presenza di rifiuti pericolosi sotto l’asfalto dell’arteria, come sostenuto in un fascicolo aperto dalla dottoressa Alessandra Converso e dal procuratore aggiunto Raffaella Capasso della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere dal febbraio 2012. 

Gli inquirenti potranno, grazie allo spostamento del traffico veicolare sul vecchio percorso automobilistico, effettuare tutti i sondaggi sul terreno e stilare le perizie necessarie al procedimento giudiziario. Ben pochi sono i dettagli conosciuti dell’indagine in corso. Gli inquirenti hanno mantenuto uno stretto riserbo, lavorando nel silenzio assoluto fino allo scorso 17 aprile quando la denuncia pubblica di Legambiente, firmata dal presidente regionale Michele Buonomo e dal consigliere nazionale Giulia Casella, ha reso di pubblico dominio l’operazione. Le uniche informazioni accertate riguardano l’ipotesi di reato, il disastro ambientale, e l’assenza - almeno per ora - di iscritti nel registro degli indagati. 

Erano diversi giorni che gli operatori dell’Anas si affaticavano nei pressi dello svincolo con la consortile Marco Antonio Tibaldi, che dà accesso all’impianto atomico aurunco, per rendere praticabile il precedente tratto stradale. La segnaletica orizzontale temporanea, i new-jersey, i guard-rail e quanto altro necessario alla nuova viabilità sono stati installati in brevissimo tempo. Secondo fonti accreditate gli automobilisti dovranno transitare per la vecchia doppia curva per diversi mesi, forse fino al termine dell’estate, in quanto le operazioni di accertamento potrebbero impiegare del tempo. 

Dopo il sequestro dell’area bisognerà assegnare agli esperti le opere di caratterizzazione ed effettuarle, soltanto al termine di tutte le operazioni di accertamento si potrà discutere sulla eventuale riapertura del percorso. «Noi ci auguriamo - ha dichiarato a seguito del sequestro il consigliere nazionale di Legambiente Casella - che non ci siano sostanze tossiche, sia per salvaguardare la integrità delle coltivazioni sia perché in Campania non ce la facciamo più per questo continuo «stoccaggio» di rifiuti dappertutto. 

È chiaro che se dovessero emergere situazioni preoccupanti, come possibili rifiuti tossici interrati sotto l’asfalto, credo che ci costituiremo parte civile nel procedimento penale che ne scaturirebbe». Casella ha, infine, concluso con un invito: «Abbiamo la massima fiducia nella magistratura e ci auguriamo che, una volta espletate le indagini, venga al più presto fuori cosa sia stato eventualmente sotterrato sotto l’asfalto».

Uno stato di attenzione confermato dal sindaco di Sessa Aurunca, Luigi Tommasino, che nella serata di ieri ha dichiarato: «Abbiamo avuto comunicazione della chiusura dell’Appia, in quanto pare che da prelievi effettuati risultassero materiali che non dovevano essere lì. Saremo attentissimi perché sulla salute pubblica non si scherza e il nostro territorio è già stato troppo danneggiato da queste situazioni».

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