domenica 11 novembre 2012

Faida di Scampia/ Doppio gioco con il clan dei girati. La vittima dell'omicidio al bar ha pagato il suo tradimento


di Giuseppe Crimaldi
NAPOLI - Un ruolo ambiguo assunto recentemente, forse addirittura nell’ambito di un grave fatto di sangue. O, comunque, quel che si definisce uno “sgarro” portato a chi proprio non si aspettava atteggiamenti doppiogiochisti. La chiave di lettura dell’ultimo omicidio targato “faida di Scampia” sarebbe nel ruolo ricoperto dalla vittima, Ciro Esposito, assassinato con lucida brutalità e freddezza da due killer entrati in azione venerdì sera all’interno di un bar del rione Berlingieri, a Secondigliano.

Le indagini. Come era chiaro dal primo momento, non porta molto lontano la pista intrapresa dagli investigatori subito dopo l’ultimo omicidio. Dal riserbo nel quale sono immerse le indagini della Squadra mobile di Napoli filtra un’indiscrezione: a decretare la morte di Esposito – piccolo pregiudicato il cui nome finora non era mai stato accostato a quelli inseriti in una presumibile “lista nera” di potenziali bersagli per questa o quella fazione criminale che si contendono il predominio delle piazze dello spaccio di stupefacenti nell’area nord di Napoli – potrebbero essere stati proprio i suoi “amici”. Amicizie pericolose, mai come in questo momento. 

Doppio gioco? Da una serie di approfondimenti è infatti è emerso che il 48enne assassinato nel bar Mary di via Monte Tifata avesse da qualche tempo iniziato a frequentare brutti personaggi, gente di primo livello che compone il clan dei “girati”. Con quelli di Vannella Grassi Esposito si sarebbe legato a doppio filo: tanto che si sospetta possa aver svolto un ruolo indiretto (ma prezioso, al fine del raggiungimento dell’obiettivo) nell’ambito dell’agguato teso il 10 ottobre scorso a Salvatore Barbato. Il 27enne venne ucciso a largo Macello, Secondigliano; si trattò di una feroce missione di morte e nel fuoco incrociato venne ferito in maniera grave anche un secondo uomo. Barbato era considerato un uomo del clan Di Lauro. Se le premesse investigative sono esatte, a Ciro Esposito il gruppo dei “girati” potrebbe non aver perdonato un presunto ruolo nella commissione del delitto (ma non quello di autore diretto dell’omicidio).

Ipotesi. Ma questa resta solo un’ipotesi, nel caos interno che si sta generando tra le cosche criminali di Secondigliano e Scampia. Un fatto, tuttavia, appare abbastanza evidente: il gruppo della Vannella Grassi appare quanto mai debole e lacerato, e questo può essere anche conseguenza delle iniziative giudiziarie che ne hanno decapitata almeno la metà della sua cupola. Certo, ci sono ancora pericolosissimi esponenti che dirigono il gruppo dai covi della loro latitanza. Ma resta la sensazione netta che gli scissionisti abbiano in queste ultime settimane allungato il passo nell’azione offensiva contro chi avrebbe “osato” di sottrarre loro il controllo delle piazze di spaccio. 

Rimedi. Intanto cresce lo sconcerto dell’opinione pubblica di fronte a tanta recrudescenza criminale. E ci si aspetta iniziative forti, frutto di indagini serrate che polizia e carabinieri – sotto il coordinamento di pubblici ministeri esperti della Dda – stanno portando avanti non senza difficoltà, perché la collaborazione della gente sui fatti di sangue che stanno investendo l’area nord di Napoli resta debolissima. Eppure qualcosa bisognerà pur fare per ristabilire le regole di un gioco che da tempo, ormai, ha superato tutti i livelli di guardia. Bene le operazioni di controllo del territorio ad alto impatto: ma, da sole, non possono certo bastare e sicuramente non sono in grado di evitare la commissione di futuri omicidi. Anche ieri è stata una giornata di controlli. La polizia ha arrestato due pregiudicati per spaccio di sostanze stupefacenti denunciandone altri due per occupazione abusiva di alloggi di edilizia popolare di proprietà dell’Istituto case popolari e sono stati catturati due pregiudicati ricercati per precedenti ordinanze emesse a Pescara. Importanti i ritrovamenti di armi fatti dai carabinieri della compagnia Stella, diretta dal capitano Orlando Narducci: i militari hanno scoperto un arsenale di armi e munizioni nella Vela Celeste: in un appartamento disabitato ove abita un affiliato di Vannella Grassi sono state trovate quattro pistole, una calibro 7.65, una calibro 38 special e due calibro 9x21, oltre a 200 munizioni e tre passamontagna.

http://www.ilmattino.it

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