martedì 14 gennaio 2014

Sant'Antimo. Padre e figlio arrestati: coltivavano erba nella loro mansarda

Arcangelo e Francesco Cappuccio. A destra l'operazione dei carabinieri

SANT'ANTIMO. I carabinieri della tenenza di Sant’Antimo, nel corso di indagini antidroga, hanno fatto irruzione nell’abitazione in via bruno giordano di Arcangelo e Francesco Cappuccio, 55 e 26 anni, padre e figlio, entrambi già noti alle forze dell'ordine per reati in materia di droga. Si erano industriati per “gli affari” e nella mansarda sopra la loro abitazione avevano realizzato una vera e propria serra per la coltivazione in grande stile di cannabis, senza risparmio nell’acquisto di materiali e di costante attenzione. Alla ricerca della massima e buona produzione la serra era stata realizzata per fare in modo che vi fossero riprodotti i ritmi giorno-notte e che vi fossero temperatura e umidità costante. Non potendo rischiare che l’eventuale discontinuità nella fornitura di energia elettrica potesse rovinare o modificare la qualità delle piante e, conseguentemente, del raccolto, i due avevano anche fatto in modo che vi fosse continua alimentazione elettrica alle attrezzature dedicate alla produzione di “erba” di buona qualità. 

Dopo aver avuto modo di rilevare nel corso di servizi di controllo del territorio che nella casa venivano trasportati quantitativi di fertilizzanti incongruenti con una semplice abitazione e tenuto conto dei “trascorsi” dei due, i militari dell’arma hanno organizzato la perquisizione a sorpresa. Dopo aver circondato l’edificio i carabinieri hanno fatto irruzione e bloccato padre e figlio procedendo all’ispezione dell’abitazione. nella mansarda il rinvenimento di 73 piante di cannabis messe a crescere, per un peso complessivo di circa 10 chilogrammi, altre piante, che avevano già raggiunto la massima concentrazione di principio attivo, messe a essiccare in attesa del successivo confezionamento e, anche, come detto, ventilatori, stufe, lampade riscaldatrici, un termometro. Ben 9 gruppi di continuità per l’erogazione costante di energia elettrica. I due sono stati tratti in arresto per coltivazione di cannabis e tradotti nella casa circondariale di Poggioreale. Tutto il materiale e la mansarda sono stati sequestrati.

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