mercoledì 15 gennaio 2014

New York Post: «Il consolato Usa di Napoli utilizzato come garconniere»

Secondo una denuncia al tribunale di Brooklyn, l’ex console Donald Moore avrebbe manipolato i rimborsi spese ed usato la sede diplomatica per portare a letto dipendenti e prostitute.

Scandalo al consolato generale americano a Napoli. Secondo una denuncia al tribunale di Brooklyn di cui dà notizia il New York Post, l’ex console generale Donald Moore avrebbe trasformato la sede diplomatica in una sorta di “garconniere”, portato a letto dipendenti e prostitute, manipolato i rimborsi spese e messo consapevolmente in tavola carne andata a male durante una cena con un collega britannico. Moore ha lasciato la scorsa estate il posto al consolato. È stato assegnato all’Air War College di Montgomery, Alabama.

L’ACCUSA – Le accuse, per la verità assai disparate, sono contenute in un’azione legale contro il Dipartimento di Stato per cover-up e discriminazione: l’ex dipendente del consolato Kerry Howard sostiene che il console Moore avrebbe dato alle sue visitatrici i codici segreti di accesso notturni al consolato, spiegando ai sottoposti che «le donne sono come caramelle, vanno scartate e buttate via».

CHIESTI 300.000 DOLLARI DI DANNI – La Howard, che vive tuttora a Napoli, nomina il segretario di Stato John Kerry come unico destinatario della causa in cui chiede 300mila dollari di danni: a suo avviso Moore l’avrebbe vessata al punto di spingerla alle dimissioni dopo che lei aveva tentato di denunciare il suo comportamento ai superiori.
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