martedì 21 gennaio 2014

Napoli Retrò: la città di una volta in un gruppo Facebook

Napoli senza traffico, senza auto in doppia fila, senza smog e “jastemme” mattutine contro chi non rispetta i semafori. È, in un certo senso, un bel sogno oggi concretizzato in un gruppo Facebook: Napoli Retrò, community che raccoglie oltre 8mila utenti del social network più famoso al mondo, che ogni giorno postano, a ciclo continuo, foto e immagini, dal seppia al bianco e nero, della Napoli che fu, quella dell’inaugurazione della funicolare centrale nel 1928 o della Bagnoli senza inquinamento e Italsider nel 1850, rigogliosa di orti e boscaglie.

DALL’800 ALLA GUERRA… – Un modo importante per riscoprire ciò che la città oggi sembra aver dimenticato: la propria storia: Napoli nell’800, con le sue carrozze e il suo Teatro San Carlo senza la Galleria Umberto, che verrà costruita solo a partire dal 1887; la Riviera di Chiaia senza scavi della metropolitana, col tram in sede centrale e Villa Comunale ancora degna dell’appellativo di Reale. Oppure Napoli durante la seconda guerra mondiale, quando la follia di Hitler veniva celebrata con drappi rossi recanti la svastica lungo tutto il colonnato di piazza Plebiscito. Nessuna apologia di aberrazioni passate: solo documentazione storica, di un passato a tratti esaltante, altri molto meno, ma comunque presente e in fermento nella carne viva della città. O, ancora, le foto della celebre rivista Life, da Fuorigrotta al panorama del Golfo, unite a quelle del Vomero prima della speculazione edilizia di Lauriana memoria, quando la collina era ancora patria di pascoli e terreni coltivati.

…ALLE CITAZIONI STORICHE – Non potevano poi mancare le citazioni storiche, quelle degli innumerevoli letterati e viaggiatori che, giunti a Napoli dal profondo Nord Europa, sono rimasti incantati dal clima e dallo stile di vita. Era il 1787, scrive un articolo, quando Goethe ammirava il riciclo dei rifiuti a Napoli, con gli scarti alimentari che venivano portati nei campi e utilizzati a mò di fertilizzante. Goethe è fra i più celebri, di certo non l’unico: da Roger Peyrefitte a Stendhal, da Lord Byron (che pure non lesinava giudizi critici sulla “plebaglia” che popolava piazza del Carmine, attuale piazza Mercato) a Percy Bysshe Shelley, fino a Lucio Dalla: gli aforismi su Napoli, il suo ricordo e la sua immagine sono impressi a caratteri indelebili nella mente di chi l’ha vissuta, anche solo per pochi giorni.
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