Il Tribunale di Napoli su richiesta della Procura Antimafia partenopea ha emesso dieci ordinanze di custodia cautelare in carcere per l’omicidio di Domenico Noviello, l’imprenditore assassinato a Castel Volturno (Caserta) il 16 maggio del 2008 per aver denunciato un tentativo di estorsione da parte del gruppo di Giuseppe Setola del clan dei Casalesi. Le accuse sono di omicidio, detenzione e porto illegale di armi, aggravati dal metodo mafioso e dal fine di agevolare la cosca di Casal di Principe.
LA SUA COLPA: SFIDARE SETOLA – Titolare di una scuola guida a Castel Volturno, nel 2001 Domenico Noviello denunciò un tentativo di estorsione da parte di esponenti del clan dei Casalesi, consentendone successivamente l’arresto e la condanna. Per questo motivo, Giuseppe Setola ne ordinò l’uccisione che venne eseguita in un agguato particolarmente efferato: una ventina di colpi di pistola calibro 38 e calibro 9, l’ultimo dei quali esploso alla testa di Noviello. Un chiaro tentativo da parte dei clan di riaffermare il proprio predominio imponendo un clima di terrore nel territorio controllato dal gruppo Bidognetti dei Casalesi di cui Setola era divenuto reggente.
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