sabato 9 aprile 2011

lotta alla camorra

Guerra tra bande per il controllo dello spaccio casertano
Presi in sei. Avevano attentato alla vita di un pregiudicato
INTERNAPOLI. Guerra tra bande che si contendono il mercato degli stupefacenti nel Casertano. Carabinieri e polizia, nel corso di un'operazione congiunta, hanno bloccato un commando armato che aveva attentato alla vita di un pregiudicato scarcerato da pochi mesi, esplodendogli contro decine di colpi di arma da fuoco. Nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, sono stati individuati e sottoposti a fermo tutti e sei i responsabili del raid, membri di un'agguerrita organizzazione in lotta per il controllo delle piazze di spaccio nel grosso centro casertano. Il fatto si e' verificato ieri nel piazzale di un deposito di una ditta di traslochi, dove lavora come operaio la vittima designata, che e' miracolosamente scampato all'agguato insieme agli altri presenti. Nel prosieguo dell'operazione sono state recuperate e sequestrate due pistole calibro 7,65 utilizzate dagli attentatori (una rubata e l'altra con matricola abrasa) oltre a una pistola giocattolo priva di tappo rosso ed un coltello a scatto di grosse dimensioni nella disponibilita' della vittima dell'agguato e di un'altra persona in sua compagnia. (Ansa)

Omicidio e traffico di droga: 25 in manette
Qualiano, le operazioni alle prime luci dell'alba. Scacco al sodalizio
QUALIANO. Non sono ancora stati resi noti i nomi delle 25 persone finite in manette, questa mattina all’alba, nel corso di un’operazione messa a punto dai carabinieri della compagnia di Giugliano, diretti dal capitano Alessandro Andrei e dagli agenti di polizia della Squadra Mobile di Napoli, del Commissariato di polizia di Giugliano. L’operazione, secondo gli inquirenti, è servita a far luce su una serie di vicende, tra cui due omicidi avvenuti tra il 2007 ed il 2009, su un pestaggio verificatosi nel 2008, su due attentati avvenuti tra la fine del 2008 e l'inizio del 2009. Al centro dell'inchiesta l'agguato a Raffaella D'Alterio, la vedeva del capo clan Pianese, e ai danni di un'altra donna, Fortuna Iovinella, ma anche su vicende legate al racket nel comune a nord di Napoli. Una vera e propria banda di taglieggiatori diventata nel tempo il terrore dei commercianti e degli imprenditori della zona. Praticamente - raccontano gli inquirenti - taglieggiavano qualsiasi tipo di attività commerciale e controllavano il giro dell’usura. Le indagini condotte da polizia e carabinieri hanno ricostruito le attività del clan capeggiato dal boss, ormai in carcere, Paride De Rosa, rimasto un fedelissimo del precedente capo clan, Nicola Pianese, detto “‘O mussuto”, morto in un agguato nel 2006, in seguito alla scissione con l’altro clan, quello dei D’Alterio. Da quel momento è stata una continua lotta per il controllo del territorio, con numerosi omicidi e arresti.
L’inchiesta nella quale sono coinvolte 25 persone, tutte sottoposte a misure di custodia cautelare su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, si è sviluppata in due fasi. La prima è stata seguita dagli agenti della squadra mobile della questura di Napoli e del commissariato di Giugliano, la seconda invece, è stata condotta dai carabinieri della compagnia di Giugliano. Gli investigatori hanno scoperto i presunti responsabili di agguati, danneggiamenti ed estorsioni. In particolare, hanno accertato che le quote del pizzo, lievitavano vertiginosamente in prossimità delle festività. Le due fazioni in lotta tentavano di assicurarsi a tutti i costi il territorio minacciandosi a vicenda e provvedevano al mantenimento delle famiglie degli affiliati finiti in carcere. Un ruolo importante sarebbe stato ricoperto anche da alcune donne, come la moglie di Paride De Rosa, il boss subentrato al potere dopo la morte di Nicola Pianese. De Rosa fu arrestato nel 2008 per detenzione di armi e condannato dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ma proprio grazie alla moglie, Teresa Esposito avrebbe mantenuto i reggenti del clan.


Camorra: arrestato a Napoli latitante del clan Ascione-Papale
Napoli, 5 apr (Il Velino/Il Velino Campania) - Colpo delle forze dell'ordine alla criminalità organizzata in Campania. I carabinieri del Nucleo investigativo di Torre Annunziata (Napoli) hanno catturato il latitante Ciro Papale, detto "bottone", 49 anni, già noto alle forze dell'ordine, ritenuto reggente del clan camorristico degli Ascione-Papale. I militari dell'Arma lo hanno catturato a Ercolano in un appartamento di via Trentola dove si trovava insieme al nipote ed al suo nucleo familiare. Al momento dell'arresto ha tentato la fuga per i tetti ma è stato comunque bloccato sopra un terrazzino. Papale rra ricercato dal gennaio 2008, era sfuggito a un ordine di carcerazione per traffico di stupefacenti e alla custodia cautelare per associazione a delinquere ed estorsione aggravate dal metodo mafioso. 

http://www.ilvelino.it

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