sabato 30 aprile 2011

Arrestato il contabile del clan dei Casalesi

INTERNAPOLI. Vincenzo Schiavone, 37 anni, è stato arrestato dalla squadra mobile di Caserta e da quella di Avellino nella notte di Pasqua in una clinica di Sant'Angelo dei Lombardi (Avellino), specializzata in riabilitazione, nella quale era ricoverato. Personaggio di spicco del gruppo del clan dei Casalesi che fa capo a Francesco Schiavone, soprannominato 'Sandokan', era latitante dal 2008.
È ritenuto non soltanto un killer del gruppo, ma anche contabile ed organizzatore delle estorsioni per conto del clan. Nel 2008 riuscì a sfuggire alla cattura, ma la polizia sequestrò il suo computer nel quale era annotata l'intera contabilità del clan, compresi i nomi di tutti gli imprenditori e commercianti che venivano sottoposti a taglieggiamento. Vincenzo Schiavone è soprannominato "o copertone", per la sua abitudine di firmare gli omicidi, dando fuoco al cadavere della vittima, accanto al quale ammassa copertoni d'auto.
Il ministro Roberto Maroni si è congratulato con il capo della polizia, Prefetto Antonio Manganelli. «Grande soddisfazione per l'arresto di Schiavone che rappresenta un'altra grande affermazione dello Stato contro la camorra - ha detto il titolare dell'Interno - con la cattura del suo cassiere, il clan dei Casalesi è sempre più debole perchè viene colpito al cuore dei propri interessi patrimoniali».
Quando c'è stata l'irruzione della polizia, l'uomo era in camera, non ha opposto resistenza e non ha commentato l'arresto. Alla cattura di Schiavone, è stato riportato dalle agenzie di stampasi è giunti dopo una serie di servizi di osservazione.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Schiavone si trovava nella clinica da almeno quattro giorni, ma si sta ancora lavorando per capire dove si sia nascosto in questi quattro anni di latitanza.
Ora si trova rinchiuso nel carcere di Secondigliano. Schiavone sfuggì all'ordinanza Spartacus III emessa dal gip di Napoli su richiesta della Dda il 30 settembre di tre anni fa. Nel 2004, durante una perquisizione, la polizia sequestrò il suo computer nel quale era annotata l'intera contabilità del clan, compresi i nomi di tutti gli imprenditori e commercianti che venivano sottoposti alle richieste di pizzo. È stato calcolato che il fatturato mensile del clan gestito da Schiavone si aggirava intorno ai 300 mila euro mensili. (Ansa)
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