sabato 29 maggio 2010

Campania, case fantasma. A Napoli il record

Campania maglia nera per le case-fantasma. Su due milioni di immobili mai denunciati agli uffici del Catasto, oltre 200mila si trovano nella nostra regione. Per la precisione 208.409. Il secondo posto spetta al Lazio (186.916), seguito da Puglia (154.085), Marche (137.777) e Sicilia (121.913).

La regione più virtuosa è invece la Liguria, con 4.756 edifici non dichiarati, ma si piazza bene anche il Molise (17.293). Numeri che emergono dall’indagine capillare avviata dall’Agenzia del territorio su indicazione del ministro dell’Economia Giulio Tremonti nell’ambito delle misure anti-evasione. Le case-fantasma sono infatti immobili di varia quadratura (ville, capannoni, mansarde) per i quali non si versa un euro di tasse.

Da qui il pressing del governo per effettuare una mappatura aerea del Paese, pronta dallo scorso mese di dicembre, attraverso migliaia di fotografie. Proprio da questo monitoraggio emergono dati inquietanti sulle città campane: in valore assoluto quella maggiormente fuorilegge è Salerno, con 93.389 appartamenti non dichiarati. Sul podio salgono Roma e Cosenza, seguite da Napoli (59.859) e Avellino (55.161).

Chiudono la classifica delle prime dieci posizioni altre cinque realtà del Sud ovvero Lecce, Palermo, Catania, Bari e Potenza. Se si considera la percentuale ogni 100 abitanti il primato negativo spetta ad Avellino (con Viterbo, Potenza, Rieti e Cosenza), mentre per chilometro quadrato Napoli batte di gran lunga tutti (51,3%). Basti pensare che, in questo speciale elenco, il secondo posto è occupato da Varese con 29,9 locali «misteriosi» per chilometro quadrato (quasi la metà del capoluogo partenopeo).

Si piazzano quindi Avellino, Lecce e Latina. Sulle cifre record della Campania pesa naturalmente il dilagante fenomeno dell’abusivismo edilizio, che negli ultimi 30 anni ha devastato intere porzioni di territorio provocando frequenti tragedie: è il caso, tra l’altro, dei quartieri partenopei Pianura e Camaldoli, ma anche di Ischia e delle Costiere amalfitana e sorrentina. Peraltro proprio a causa delle colate di cemento il governo ha varato nelle scorse settimane un decreto legge che ha bloccato le demolizioni (ma non quelle nelle zone vincolate) avviate dalla Procura con la cabina di regia coordinata dal procuratore generale Vincenzo Galgano.

Il provvedimento è ora all’esame del Parlamento per la conversione in legge e vede in prima linea i senatori del Pdl Carlo Sarro e Vincenzo Nespoli che puntano ad estendere alle zone vincolate il condono edilizio contemplato dalla legge 326/2003. In merito alle case-fantasma è invece in arrivo una sanatoria anti-sanzioni che dovrebbe consentire al Tesoro di recuperare 1,5 miliardi di euro.

Si ragiona su tre strade: i trasgressori potrebbero regolarizzarsi entro due mesi dall’entrata in vigore della norma versando solo le imposte dovute negli ultimi due anni; in alternativa i proprietari «in nero» avranno sei mesi di tempo ma in questo caso dovranno sborsare le tasse dei cinque anni precedenti; infine chi non si metterà in regola sarà costretto a versare anche le sanzioni. In due casi su tre, dunque, non ci sarebbero penali.

Una soluzione che potrebbe essere accolta dagli enti locali, che avrebbero così un beneficio diretto derivante dal pagamento delle tasse per gli anni successivi. Accanto a ciò è allo studio un maxi-condono da 5 miliardi di euro, di cui vanno però ancora definiti tempi e criteri.

Gerardo Ausiello
Il Mattino il 23/05/2010

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