sabato 22 maggio 2010

Il corno

di Sirena Megaride
Varie sono le notizie sull'epoca e sulle modalità d'uso del corno. Intorno al 3500 a.C., età neolitica, gli abitanti delle capanne erano soliti appendere sull'uscio della porta un corno, simbolo di fertilità. La fertilità, allora, era abbinata alla potenza e quindi al successo. Si era soliti offrire dei corni come voto alla dea Iside affinchè assistesse gli animali nella procreazione. Secondo la mitologia, Giove per ringraziare la sua nutrice le donò un corno dotato di poteri magici. Nell'età medievale il corno per portare fortuna doveva essere rosso e fatto a mano.

ImageIl rosso simboleggiava la vittoria sui nemici e doveva essere fatto a mano perché ogni talismano acquisisce poteri benefici dalle mani che lo producono. Il corno è il simbolo che allontana un'influenza magica maligna. Secondo la scaramanzia napoletana il corno deve essere un dono quindi per portare fortuna non deve essere comprato, inoltre deve essere: rigido, cavo all'interno, a forma sinusoidale e a punta.
TRADIZIONE NAPOLETANA
Il corno, è rigorosamente rosso e preferibilmente di corallo e fatto a mano (anche se oggi si trova soprattutto in plastica e prodotto industrialmente).
sembra che fin dall'epoca neolitica fosse simbolo di potenza e di fertilità e quindi era di buon augurio per chi lo possedeva. In corallo, perché la mentalità popolare considerava il corallo una pietra preziosa col potere di scacciare malocchi e proteggere le donne incinte. Rosso perché è un colore che viene associato spesso, e in molte culture, alla fortuna. Fatto a mano perché acquista poteri benefici dalle mani che lo realizzano. Il corno non si compra: si regala, tutt'al più si ruba (scherzo.): in caso di necessità - se vediamo uno iettatore, se un gatto nero ci attraversa la strada, se passiamo distrattamente sotto una scala - dobbiamo sfregarlo energicamente tra le dita.
www.napolinord.info

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