sabato 15 maggio 2010

Sugo Napoli", così la Knorr conquista la Germania

Napoli, 14 mag (Il Velino/Il Velino Campania) - Il silenzio, si sa, in Germania è prassi. Quasi di rigore. C'è un solo luogo dove, oltre agli stadi e alle discoteche, sembra vedere infervorarsi gli animi e le passioni dei teutonici e non: il supermercato. Sì, perché se è vero che ogni mondo è paese, anche nella fredda ex Prussia occidentale i cuori e le passioni di massaie, casalinghi o semplici studenti sono pervasi dagli stessi ardori: cosa è meglio mangiare? Ebbene, ad accendere una vibrante discussione in uno dei centri commerciali più noti di Berlino è stata la nota salsa “Napoli”, una specie di sugo già pronto commercializzato dalla Knorr e commercializzato in tutto il mondo. Ad attirare l'orecchio degli ignari acquirenti del supermercato è stata la frase: Nein!Napoli ist zweifellos die beste Soße! Die anderen sind nichts dagegen. (No, il sugo Napoli è senza dubbio il migliore! Gli altri sono spazzatura). Protagonisti del curioso siparietto un'anziana coppia tedesca intenta nell'acquisto di vari sughi precotti. A causare il diverbio è stata la ferma contrarietà del marito, o compagno della signora, che si è rifiutato categoricamente di acquistare il sugo, sempre della Knorr, “Bolognese”. “Sono stato numerose volte a Napoli – spiega l'anziano -, e i sapori e gli odori di quella città sono indimenticabili. Di tempo ne è passato, ma non posso né mai potrò dimenticare quei giorni felici e, soprattutto, quelle mangiate così corpose e salutari. Sì, proprio salutari perché oltre alla salute facevano bene anche all'anima”. Ed è proprio questo, forse, il motivo per cui il colosso industriale tedesco ha deciso di identificare il nome di un suo prodotto proprio con la città e non, come avviene in altri casi, con il suo aggettivo. È chiaro che “Napoli” rappresenta un vero e proprio brand a se stante, un marchio di cose positive, e spesso negative, che sono ben presenti nelle menti dei cittadini di buona parte d'Europa. La scelta di chiamare proprio “Napoli” un sugo, infatti, sembra vole avvalorare l'ipotesi che la città partenopea sia un punto di riferimento per la gastronomia a livello internazionale. Spesso, si dice, in Germania come in altri paesi del Nord Europa, gli italiani e in particolar modo i meridionali vengono identificati secondo classificazioni spesso infamanti e ingiuste, che stereotipizzano i difetti di una città affetta da sempre da mille mali. Quel che non si dice, invece, è la frequenza di “esempi” e “prestiti” positivi che prendono spunto proprio dalle caratterizzazioni positive dei partenopei. L'aver identificato con la parola Napoli qualcosa di “buono, sano e gustoso” nonché a un prezzo molto conveniente, rappresenta un chiaro esempio di valorizzazione delle tradizioni locali, di cui tanto spesso si parla proprio a Napoli e per le quali, purtroppo, si fa sempre troppo poco, o male. La decisione della casa tedesca di nominare uno dei propri prodotti di punta “Napoli”, la confezione è di fatto presente in ogni tipo di supermercato, potrebbe rappresentare persino uno spunto di “nuovo marketing” per la città. Dagli spaghetti e pistole dello Spiegel di qualche anno fa, che ogni tanto pure rispuntano, al sugo presente su tutte le tavole dei tedeschi. Insomma, se le occasioni fanno l'uomo approfittatore, allora forse è il caso che chi governa la città si ridesti e sfrutti, non questa, ma le occasioni “fortuite” che il nome stesso della città dona quotidianamente ai suoi cittadini.
(Francesco Maria Cirillo) 14 mag 2010 17:45

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