sabato 22 maggio 2010

Napoli, lettera choc di una 12enne: «Voglio sposare un camorrista»

NAPOLI (19 maggio) - Una lettera choc. Che rivela tutto il disagio di un quartiere: «Voglio sposare un camorrista, così posso essere ricca...». A svelare al cardinale Sepe le intenzioni di una bambina di 12 anni, sono gli alunni della scuola media Virgilio IV di Scampia, durante la visita dell’arcivescono nell’istituto, ieri mattina.
Accendono uno dei computer di cui la scuola è dotata e mostrano al cardinale la risposta scritta, come un temino, alla loro coetanea: «È una scelta sbagliata, un camorrista è la persona più ingiusta al mondo». I ragazzi della II B, via Antonio Labriola, nel cuore di Scampia, non ci stanno. Sono la parte onesta e dicono alla loro coetanea che «i soldi non rappresentano il potere e non servono a costruire la felicità». Per loro «un boss è una persona che crede di essere migliore, ma i migliori, invece, sono quelli che vanno avanti pur non avendo niente e si sacrificano con un lavoro onesto».
È a loro che il cardinale Sepe, ieri mattina, è andato in visita. E trova la Scampia che non ti aspetti: alla Virgilio IV, scuola materna, elementare e media, ci sono laboratori informatici dove gli studenti imparano la storia e la geografia con giochi interattivi studiati per loro, laboratori scientifici dove bimbi di seconda elementare studiano i microbi, i germi, «ma anche come sono fatti i pidocchi», dice divertita Maria, 7 anni, sguardo sveglio e per nulla intimidito dalla visita del cardinale.

Con i 660 ragazzi della Virgilio IV Sepe trascorre una lunga mattinata, accompagnato dal dirigente scolastico Paolo Battimiello, la vicepresidente Paola Cortellessa, i rappresentanti della VIII municipalità Giuseppe Tortoriello e l'assessore alla Cultura Maria De Marco, i parroci del territorio don Alessandro Gargiulo, don Luigi Merluzzo, padre Pasquale Fioretti. Qui la scuola fa rete. «È questa la nostra forza - spiega Battimiello - interagire con il territorio ed offrire ai ragazzi un'alternativa alla strada».
I ragazzi hanno realizzato un video «Scancelliamoci» dove chiedono di abbattere i cancelli costruiti perché la scuola in 7 anni è stata vandalizzata 13 volte. «Ora - assicura il dirigente - non accade più. Grazie anche alla collaborazione incessante delle famiglie». «La vostra forza - commenta l'arcivescovo - sta nell'essere insieme: così fermerete chi vuole contrastarvi. Saremo vincitori sempre, se avremo dalla nostra parte tutti gli altri: istituzioni, scuole famiglia e chiesa». E ai giovani Sepe chiede un impegno di coraggio e responsabilità. «Arruolatevi nel mio esercito: l'esercito del bene e della legalità. Oggi nasce qui con voi, che siete la speranza e il futuro di Scampia», dice Sepe.
«Venendo in questa scuola vedo concretizzarsi il mio auspicio», aggiunge, e ricorda il suo arrivo a Napoli. «Il 1 luglio del 2006 ho baciato questa terra e mi ripromettevo di fare di Scampia l'emblema della speranza: con voi può diventare terra di giustizia, pace, legalità». Ne sono la conferma Rossella, Rosario, Monica, Antonio: hanno accolto il cardinale con tre scatole rosse con le scritte «fede, speranza e carità».
Dentro i loro messaggi: «Da grande voglio fare il dottore». «Io l'avvocato», «Io il dentista». A Scampia si continua a sognare un futuro. La lettera dei ragazzi della II B è la risposta alla loro giovane amica senza speranza: «Rifletti bene - dicono i ragazzi - dici che vuoi sposare un camorrista qualunque, una persona che guadagna molti soldi ma facendo affari sporchi. I soldi servono per mangiare, per bere, ma non rappresentano la ricchezza della gente. Quello che vuoi è solo una scorciatoia che ti porterebbe solo miseria e schiavitù, perché la camorra vuole solo schiavi! Solo con l'amore puoi avere il mondo tra le dita».
Rosanna Borzillo
www.ilmattino.it

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