venerdì 19 dicembre 2014

Faida di Qualiano: il processo sui quattro omicidi nella sua fase 'calda'

di Matteo Giuliani
QUALIANO. Si sta avviando verso la sua fase "calda" il processo per la faida interna al clan Pianese di Qualiano, che vide la morte di 4 persone tra il 2006 ed il 2008. Alla base della guerra intestina alla cosca egemone nel piccolo centro a nord di Napoli, la "scissione" del gruppo capeggiato da Paride De Rosa, alias Pariduccio, dopo la morte del boss Nicola Pianese o' mussuto e la presa del comando, da parte dei familiari della moglie Raffaella D'Alterio, sugli affari gestiti dal clan. A finire sotto il fuoco incrociato dei sicari furono Pasquale Russo o' cartunaro, Armanduccio Alderio, Carmine Starace e Antonio Sarappa. Nell'ultima udienza la palla è passata al difenaore di Paride De Rosa, l'avvocato Dario Vennetiello, che nella sua penetrante arringa difensiva, ha cercato di smontare tutte le tesi dei pentiti che cercano di incastrare il suo assistito. Secondo l'accusa De Rosa fu l'ideatore e l'esecutore materiale dell'omicidio di Pasquale Russo, avvenuto in maniera eclatante usando un'ambulanza rubata dal quale uscirono i killer che crivellarono a colpi di kalashikov la vittima. Le tesi della difesa hanno cercato di confutare le rivelazioni dell'unico testimone oculare del delitto, Antonio Iannone, che aveva descritto gli esecutori con caratteristiche fisiche diverse da quelle degli imputati. Per questa circostanza l'avvocato Vennetiello ha richiesto di incriminare Iannone per falsa testimonianza. Stessa richiesta nei riguardi di Ciro Pianese, anche lui collaboratore di giustizia, che secondo i legali della difesa si sarebbe autoaccusato di un omicidio, in combutta con De Rosa, pur non avendovi partecipato. Lo stesso Ciro Pianese è diventato poi pentito, dopo il suo coinvolgimento nell'omicidio Landi, che venne ucciso perchè chiese il rientro di una somma di denaro, incassata fraudolentemente da Pianese. La prossima udienza per il processo è stata fissata al 22 dicembre, mentre per la lettura della sentenza, i giudici dovrebbero pronunciarsi per il prossimo 7 gennaio.
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