mercoledì 10 dicembre 2014

Giugliano. 'Caffè Macchiato' chiesti 460 anni di carcere

GIUGLIANO. Requisitoria finale per il processo intentato al clan Mallardo e agli imprenditori che fiancheggiarono la famiglia giuglianese. Il Pubblico Ministero Maria Cristina Ribera ha chiesto in totale di 460 anni di carcere ai boss, affiliati ed imprenditori che fecero affari legandosi ai Carlantoni. A capo dell'associazione per delinquere di stampo mafioso, che imponeva le proprie forniture alle attività commerciali del giuglianese e del litorale domitio, Feliciano Mallardo per il quale sono stati chiesti 28 anni di carcere. L'operazione che portò alla sbarra il clan egemone a Giugliano, fu sorannominata 'Caffè Macchiato' perchè partì dall'imposizione forzata ai bar del circondario del caffè "Seddio", miscela direttamente controllata dalla malavita organizzata locale. A controllare l'imposizione della marca "unica" di caffè, c'era Giuseppe D'Alterio per il quale anche qui la richiesta del pm è stata pesante: 21 anni di pena. Oltre a loro coinvolti prestanome e familiari degi affiliati a cui il clan aveva intestato beni per oltre 50 milioni di euro, il tutto per sfuggire alle grinfie della magistratura che cercava di colpire il clan col sequestro di beni e la confisca delle proprietà degli uomini più in vista della cosca. Ora la palla passa al collegio difensivo degli imputati, che avranno tempo fino al 15 dicembre per portare le proprie tesi davanti ai giudici della settima sezione penale del Tribunale di Napoli.
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