mercoledì 7 gennaio 2015

Sant’Antimo. Rapinano un negozio di parrucchieri, ma finiscono in manette

di Matteo Giuliani

SANT'ANTIMO. Ieri sera, in tre, poco prima dell’orario di chiusura, hanno tentato di rapinare l’incasso di un negozio di parrucchiere di Sant’Antimo, si tratta di: Luigi Cesaro 26enne di Mugnano e Roberto Pagano 25enne di Sant’Antimo, entrambi già noti alle forze dell'ordine, arrestati in flagranza e di F. F. 23enne di Sant’Antimo, già noto anch'esso, riuscito a dileguarsi in un primo momento ma, riconosciuto dai militari, è stato poi rintracciato e sottoposto a fermo di indiziato di delitto, tutti ritenuti responsabili di rapina aggravata in concorso.
In pratica i tre, probabilmente volendo approfittare del giorno, il sabato, notoriamente di maggiore affluenza di donne nei parrucchieri, poco prima dell’orario di chiusura (quindi a negozio quasi vuoto) si sono fermati a bordo di una Ford Ka all’esterno dell’esercizio. Dopodiché uno ha fatto irruzione impugnando una pistola e chiedendo l’incasso al titolare e gli altri due sono rimasti nell’auto con porta aperta e motore acceso pronti a fuggire.
Vedendo giungere una pattuglia di carabinieri i complici dall’esterno hanno richiamato il rapinatore armato che, uscito rapidamente, ha raggiunto gli altri due nella Ford partita a gomme stridenti con i tre a bordo. Notando l'accaduto, la pattuglia ha attivato lampeggianti e sirene e ha inseguito l’auto dei malviventi per le vie di Sant’Antimo. La corsa è durata solo qualche centinaio di metri, fino a quando i fuggitivi, braccati, hanno fermato l'auto nel tentativo di scappare a piedi. I militari hanno bloccato subito Cesaro e Pagano, mentre il terzo complice, riuscito momentaneamente a scappare correndo nei vicoli, è stato comunque riconosciuto in viso dai militari. Dopo qualche ora di ricerche i militari sono riusciti a rintracciare e sottoporre a fermo di indiziato di delitto anche il terzo. L’arma utilizzata per il tentativo di rapina, recuperata dai carabinieri, è risultata essere la replica di una pistola semiautomatica privata del tappo rosso. Dopo le formalità di rito i tre sono stati accompagnati al carcere di Poggioreale a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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