martedì 7 ottobre 2014

Giugliano. 'Caffè Macchiato': sul banco dei testimoni gli affiliati al clan D'Alterio-Pianese

GIUGLIANO. Durante il processo a carico degli affiliati al clan Mallardo, per l'imposizione ai bar del giuglianese del caffè 'Seddio', sul banco dei testimoni è salito il pentito Vincenzo Guadagno. Quest'ultimo, afferente al clan di Qualiano dei D'alterio-Pianese, ha parlato delle confidenze avute in carcere dal boss Feliciano Mallardo su come funzionava la fornitura "forzosa" alle caffetterie di Giugliano e dei comuni limitrofi. Il collaboratore di giustizia qualianese ha poi confermato che, il clan dell'area nord, imponeva determinati prodotti ai commercianti della zona e aveva preso anche il controllo di molte attività commerciali, divenendo nel tempo una vera e propria potenza anche nella distribuzione di bevande, alimentari ed altri generi di consumo. Dopo Guadagno è toccato parlare all'altro pentito Attilio Pellegrino, questi in passato era stato il braccio destro di Giuseppe Mallardo, per il quale gestiva la società Ciba, che si occupava di forniture alimentari e direttamente sotto il controllo, tramite prestanome, dei boss giuglianesi. La difesa ha però cercato, tramite documentazione bancaria, di smontare le tesi dell'accusa evidenziando le discrepanze sulle possibilità economiche degli accusati, mentre è stata chiamato in causa anche la Direzione Distreuttuale Antimafia di Napoli per risalire alle movimentazioni finanziarie del clan e degli imprenditori che si appoggiavano ad esso. La prossima udienza è fissata per il 14 ottobre dove testimoniera', tra gli altri, anche Bruno D'Alterio, ex elemento di spicco del clan D'Alterio-Pianese di Qualiano ed ora collaboratore di giustizia.

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