domenica 8 giugno 2014

Sant'Antimo. Bomba esplode nel Centro Igea di proprietà della famiglia Cesaro


SANT'ANTIMO. Un'esplosione ha scosso il quartiere periferico della città poco dopo la mezzanotte scorsa. Un ordigno è stato fatto esplodere nel Centro diagnostico e polispecialistico Igea a Sant'Antimo . L'esplosione, avvenuta poco prima delle 0.30 nel complesso, in via degli Oleandri, ha provocato danni consistenti alla struttura. Sul posto, subito dopo il botto, sono accorsi i vigili del fuoco ed i carabinieri della locale tenenza. I pompieri, dopo le prime verifiche alla statica dell'edificio, hanno dichiarato parzialmente inagibile il Centro diagnostico, di proprietà della famiglia Cesaro, e gestita da un fratello del deputato di Forza Italia Luigi Cesaro. Le forze dell'ordine indagano per scoprire gli autori e i mandanti del raid criminale.


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Bomba al centro medico della famiglia Cesaro: «Gesto vile»

«Sono due volte colpito: per la violenza in sé e i danni non solo materiali di questo ennesimo atto intimidatorio che colpisce un'azienda che rappresenta un punto di riferimento della sanità campana, e per il reiterarsi di episodi analoghi sui quali ancora non si è riusciti a fare luce». Lo afferma l'onorevole Luigi Cesaro (Forza Italia) commentando l'esplosione avvenuta la scorsa notte a Sant'Antimo nel Centro Diagnostico e Polispecialistico Igea di proprietà del fratello Antimo.

«Questo ennesimo vile atto di violenza così come quelli precedenti - dice ancora Cesaro - si verificano peraltro in un contesto territoriale che riguarda l'intera provincia di Napoli, in cui il diritto alla sicurezza è quotidianamente minato alle radici, nel quale è diventato insostenibile fare impresa, viverci, e per le forze dell'ordine il cui lavoro è quotidianamente preziosissimo, operare».

È evidente che non posso che augurarmi che ci si adoperi immediatamente perchè i responsabili di questo episodio possano essere consegnati alla giustizia ma analogamente auspico, soprattutto in quei territori dove la recrudescenza criminale è diventata letteralmente asfissiante per i cittadini e l'economia del territorio, lo Stato si faccia sentire con la mano pesante per restituire ai cittadini il sacrosanto diritto alla sicurezza».
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