Le misure cautelari, di cui cinque in carcere e due agli arresti domiciliari, sono state adottate sulla base del complesso ed articolato compendio indiziario, integrato da dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, che ha permesso di evidenziare, in primo luogo, il perdurare dell'egemonia criminale esercitata dal clan Mallardo, anche con il determinante contributo delle persone arrestate stamane, in Giugliano e Villaricca, nonostante vi siano stati negli ultimi anni molteplici misure cautelari e sentenze di condanna, anche nei riguardi di alcuni soggetti posti ai vertici dell'organizzazione. Inoltre, restando confermata la solida alleanza con il clan Contini, operante nel quartiere Vasto – Arenaccia del capoluogo partenopeo, si è ricostruita la complessa rete di sicurezza e di raccordo informativo con gli affiliati, architettata specificatamente al fine di consentire all'allora latitante Giuseppe Dell'Aquila di esercitare a pieno titolo il proprio ruolo di reggenza operativa, essendo detenuti i fratelli Giuseppe e Francesco Mallardo, storici capi e promotori del clan. Di rilievo pure le risultanze che evidenziano come taluni affiliati siano coinvolti nel reimpiego dei proventi illeciti derivanti dalle estorsioni in diversificate attività economiche con specificato riguardo ad attività di ristorazione.
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