lunedì 2 giugno 2014

Caffè Seddio, gli imputati cambiavano gli assegni su richiesta della cosca

GIUGLIANO. Al vaglio del pm distrettuale e del tribunale di Napoli le posizioni dei numerosi imputati coinvolti nel processo sull'imposizione del caffè Seddio, nella zona del Giuglianese fino a Castel Volturno, dove aveva ingerenza il clan Mallardo in affari con i casalesi. L'altro Ieri dal pm Maria Cristina Ribera sono stati escussi gli inquisiti che hanno accettato di sottoporsi all'interrogatorio, al fuoco incrociato dell'accusa e ai chiarimenti chiesti di continuo dal magistrati del collegio giudicante. Dall'esame dei primi imputati non sono emerse grandi novità se non elementi a loro discolpa. Gli inquisiti, tra questi Antonio e Pasquale Coppola, difesi dagli avvocati Emanuele Coppola, Michele Cerabona e Valerio De Maio, hanno chiarito la loro posizione, facendo capire che è stato li clan a costringerli a determinate azioni come al cambio di diversi assegni piacere ai quali non si sarebbero potuto sottrarre, L'udienza è stata poi aggiornata al mese prossimo. Per questo processo fondamentali sono state le dichiarazioni di Giuliano Pirozzi il colletto bianco che ha lavorato nella penombra per li boss Feliciano Maliardo. Pirozzi ha spie-gato il sistema adoperato per mettere le mani sugli appalti e per gestirli tutti In combutta con dirigenti e amministratori locali. Il pentimento di Pirozzi aveva già fatto tremare Giugliano, ma ora alle sue dichiarazioni potrebbero aggiungersi quelli dl Antonio Iovine, soprattutto in merito alte lottizzazioni che sono state fatte su tutto territorio. Per non palare delle speculazioni Immobiliari fatte dal clan Mallardo non solo nella zona di Napoli Nord ma anche nel Lazio e a Roma, città prediletta di 'O ninno dove ha veicolato i suoi interessi per inserirsi nella borghesia definita perbene e pulita. Anche In questo caso Iovine sicuramente darà nuove dritte e coordinate per mettere le mani su altri tesori del clan Mallardo, oltre quelli che sono stati già sequestrati e in attesa di confisca. (Maria Giovanna Pellegrino - Il Roma)

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