domenica 14 agosto 2011

Lo scandalo delle Municipalità:Niente assessori, ferme da tre mesi e costano 4 milioni all'anno

di Luigi Roano

NAPOLI - Solo di indennità costano 2,5 milioni di euro netti all’anno (al lordo 4) eppure nonostante siano stati eletti e proclamati consiglieri e presidenti da tre mesi non sono ancora nell’esercizio delle loro funzioni perché non si riescono a varare le giunte: ovvero i vice e 4 assessori.
Questioni - dicono - politiche, vale a dire non c’è accordo sulle poltrone fra i partiti che compongono le varie maggioranze.

Un esercito di 360 persone che dovrebbe gestire il territorio nel quale è stato eletto e che invece prende i soldi ma non fa nulla. Insomma tra i costi della politica va annoverato sicuramente questo che sembra essere il più odioso.

Chi risarcirà i cittadini di 3 mesi di inattività? E più nel dettaglio come si arriva a simili cifre? Allora, i 10 presidenti percepiscono 1200 euro al mese, i loro vice 700, gli assessori - 4 - 550 così come i consiglieri. A questi costi vanno aggiunti i rimborsi degli stipendi per gli eletti che lavorano o che miracolosamente trovano lavoro dopo essere stati eletti. Una cifra mensile che si aggira intorno ai 700mila euro. Insomma fare il consigliere municipale o il presidente può essere un affare.

Le Municipalità hanno compiti sulla carta impegnativi che se concretizzati migliorerebbero la qualità della vita degli amministrati in maniera sensibile. Per esempio, la manutenzione urbana di rilevanza locale, come la viabilità secondaria, fogne, edifici pubblici, aree verdi e mercatini. Basta immaginare come sarebbe diversa la città se le Municipalità sapessero gestire i giardinieri, una categoria che abbonda fra gli 11mila dipendenti del Comune. Invece i parchi sono poco gestiti.

E ancora, alle Municipalità toccano le attività sociali di assistenza primaria, perché il Comune ha il compito di assicurare uniformità agli interventi sull’intero territorio cittadino. Tuttavia le Municipalità se esercitassero la loro funzione di sentinella a attiva del pianeta sociale migliorerebbe un servizio primario nella città dalle mille emergenze e povertà. Quindi a questi nuovi strumenti varati al tramonto della prima giunta di Rosa Russo Iervolino vanno in carico tutte le attività che interessano la scuola, la cultura e lo sport di interesse locale.

Poi la gestione di servizi amministrativi collegati al territorio, il commercio, l’artigianato, i servizi demografici, il traffico e l’igiene urbana. Insomma tutti servizi cosiddetti di prossimità che oltre a migliorare l’offerta del pubblico darebbero slancio anche all’immagine appannata del pianeta che ruota intorno a Palazzo San Giacomo.

Le Municipalità - nella sostanza - hanno forme di decentramento di funzioni e di autonomia organizzativa e funzionali estese. E nelle intenzioni di chi le ha varate dovevano sollevare Palazzo San Giacomo da molte incombenze. Il bilancio delle Municipalità viaggia intorno ai 3 milioni l’anno, non sono tanti ma nemmeno pochi.

Con l’arrivo del sindaco Luigi de Magistris e della sua squadra c’è stato subito lo stop agli stanziamenti, almeno per il momento: «Nel quadro complessivo di grande difficoltà e di tagli obbligatori e confermando che questa amministrazione ritiene il decentramento una importante opportunità di sviluppo per il territorio - scrive l’assessore al Bilancio Riccardo Realfonzo nella relazione di bilancio 2011 - c’è stata la sostanziale conferma degli stanziamenti 2010 relativamente alla spesa corrente; l’azzeramento delle spese in conto capitale, per interventi di manutenzione straordinaria essenzialmente per scuole e strade, con il sussistere esclusivamente di un piccolo fondo economale».

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