domenica 21 agosto 2011

L'affare "Coppa America"

Coppa America, clamoroso stop. «Napoli ha chiesto troppi soldi»
di Gerardo Ausiello
NAPOLI - Slitta di qualche giorno la firma del contratto che porterà la Coppa America a Napoli. Da una parte la complessità delle trattative e le garanzie amministrative da offrire agli organizzatori, dall’altra le tensioni esplose sulla governance della Bagnolifutura e della costituenda società di scopo che non è stata ancora varata : alla fine il rinvio è stato inevitabile.

Gli americani hanno infatti rispedito in Italia il contratto perché resta da sciogliere, tra gli altri, il nodo delle percentuali economiche delle parti in campo. Non ci sono allarmi: l’annuncio arriverà comunque da San Francisco, città simbolo della blasonata manifestazione velica. Poi scatterà la corsa contro il tempo per definire il cronoprogramma delle opere ed aprire i cantieri: le World Series dell’America’s Cup si terranno nel 2012 e nel 2013.

Il primo passo sarà appunto la nascita di una società di scopo a maggioranza pubblica che vedrà la partecipazione di Regione, Comune, Autorità portuale, Bagnolifutura e Unione Industriali (con una quota di garanzia): il suo compito sarà la gestione della kermesse dal punto di vista tecnico mentre per gli interventi urbanistici si seguiranno le indicazioni del Prg.

Le regate si terranno nello specchio d’acqua tra Bagnoli e Pozzuoli fino alle isole del Golfo, Ischia e Capri: la colmata a mare sarà la piattaforma logistica da cui partiranno i catamarani da 22 metri con un’ala rigida. Il villaggio delle imbarcazioni sarà allestito in loco. La zona occidentale, che ha incantato gli organizzatori dopo il sopralluogo in elicottero, sarà dunque la location privilegiata della Coppa America.

Tutte le opere saranno comunque smontabili e rimovibili: ciò significa che l’evento non pregiudicherà le scelte urbanistiche di Bagnoli, dove è prevista la rimozione della colmata e il ripristino della linea originaria di costa.

Su questo punto il sindaco Luigi de Magistris è apparso assolutamente determinato, tanto che nel protocollo d’intesa siglato a giugno si parla espressamente di questi aspetti: «Il recupero delle funzioni urbanistiche di Bagnoli può essere accelerato se l’area viene quanto prima valorizzata, attraendo visitatori e investimenti, con l’obiettivo immediato di focalizzare l’attenzione internazionale sul sito e con la finalità di medio periodo di perseguire le indicazioni fissate nella disciplina urbanistica, con particolare riferimento al ripristino della linea di costa naturale e alla bonifica dei fondali marini».

Nell’area di proprietà della Bagnolifutura saranno utilizzati soprattutto Bagnoli Hub - il nuovo centro di servizi al turismo - per mostre, concerti, intrattenimenti, sala stampa, convegni e la strada di collegamento tra il pontile e Bagnoli Hub, i cui lavori sono attualmente ben oltre il 50 per cento e verranno terminati in tempo utile. Proprio per mettere in campo un circolo virtuoso partendo dall’occasione offerta dalla Coppa America, la Regione (il governatore Stefano Caldoro è in costante contatto con il presidente degli Industriali Paolo Graziano) è decisa a varare un «piano Marshall» in grado, se attuato, di cambiare il volto di Napoli.

Il programma prevede investimenti pubblico-privati pari a oltre 3 miliardi di euro: in primis la riqualificazione di Bagnoli, ma anche la riconversione di Napoli Est, il restyling del centro storico, il polo fieristico con la Mostra d’Oltremare, la valorizzazione del sito di Pompei e dell’Albergo dei Poveri, il completamento della metropolitana (compresa la tratta Capodichino-Poggioreale-Centro Direzionale, finanziata dal Cipe con ingenti risorse), il programma di bonifiche ambientali e il rilancio del teatro San Carlo.

Nel 2013, inoltre, il capoluogo partenopeo ospiterà il Forum delle Culture, che metterà in moto altri investimenti richiamando in città 2 milioni di turisti.
«Coppa America, pronti per la firma». Pressing dagli Usa: vogliamo tempi certi.
di Gerardo Ausiello
NAPOLI - Pressing degli americani su Comune e Regione per definire il contratto e portare a Napoli l’America’s Cup. Da San Francisco arriva infatti la richiesta di fissare tempi certi per la firma anche perché sono tanti gli interventi da mettere in campo in vista delle World Series 2012-2013.

Una posizione pienamente condivisa dal presidente dell’Unione Industriali Paolo Graziano che lo scorso 5 agosto ha consegnato la bozza di contratto agli enti locali. Da allora gli uffici tecnici e legali hanno iniziato l’esame del testo che non si è ancora concluso.

Diversi i punti oggetto di approfondimento: le garanzie amministrative da offrire agli organizzatori, gli sponsor e i diritti, la gestione del blasonato evento nonché il ritorno economico per la città ospitante. Il nuovo conto alla rovescia, comunque, è già scattato: da Palazzo Partanna sono in corso contatti con gli americani per chiudere l’accordo entro la fine della settimana, non oltre. Del resto Venezia non ha ancora perso le speranze di poter ottenere la kermesse e resta fiduciosa alla finestra.

All’ombra del Vesuvio si lavora intanto senza sosta per superare le tensioni tra Comune e Bagnolifutura. Per questo ieri il sindaco Luigi de Magistris, il presidente della Stu Riccardo Marone, il governatore Stefano Caldoro e lo stesso Graziano hanno diffuso - dopo una girandola di contatti telefonici - un documento congiunto in cui riaffermano l’impegno bipartisan già espresso con la firma del protocollo d’intesa: «Ribadiamo la volontà che Napoli sia designata come città ospitante della fase preliminare della Coppa America - si legge nella nota - Tutte le istituzioni coinvolte e tutti i soggetti interessati stanno lavorando a questo obiettivo che rappresenta una grande occasione per la nostra città. Nei prossimi giorni, una volta verificati i dettagli, si procederà alla firma del contratto per rendere operativa questa opportunità, perciò è importante continuare a lavorare in piena collaborazione con serietà e responsabilità istituzionale come la città merita».

Una volta definiti gli aspetti contrattuali, il primo passo sarà la costituzione di una società di scopo a maggioranza pubblica che vedrà la partecipazione di Regione, Comune, Autorità portuale, Bagnolifutura e Unione Industriali (con una quota di garanzia). È probabile che nella partita possa entrare anche la Provincia: il presidente Luigi Cesaro si è infatti detto disponibile a collaborare, se necessario stanziando una quota di fondi.

Il compito della società sarà la gestione della kermesse dal punto di vista tecnico mentre per gli interventi urbanistici si seguiranno le indicazioni del Prg. Le regate si terranno nello specchio d’acqua tra Bagnoli e Pozzuoli fino alle isole del Golfo, Ischia e Capri: la colmata a mare sarà la piattaforma logistica da cui partiranno i catamarani da 22 metri con un’ala rigida. Il villaggio delle imbarcazioni sarà allestito in loco.

Tutte le opere saranno smontabili e rimovibili: l’evento non pregiudicherà, dunque, le scelte urbanistiche di Bagnoli, dov’è prevista la rimozione della colmata e il ripristino della linea originaria di costa. Per sfruttare l’effetto Coppa America, la Regione è pronta a varare un «piano Marshall» con l’obiettivo di cambiare radicalmente il volto di Napoli.

Il programma prevede investimenti pubblico-privati per oltre 3 miliardi di euro: accanto alla riqualificazione di Bagnoli si prevedono la riconversione di Napoli Est, il restyling del centro storico, il polo fieristico con la Mostra d’Oltremare, la valorizzazione del sito di Pompei e dell’Albergo dei Poveri, il completamento della metropolitana, le bonifiche ambientali e il rilancio del teatro San Carlo che potrà contare sulla collaborazione con il maestro Riccardo Muti.

Nel 2013, infine, il capoluogo partenopeo ospiterà il Forum delle Culture, che metterà in moto altri investimenti richiamando a Napoli 2 milioni di turisti provenienti da 100 città del mondo.

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