domenica 28 agosto 2011

Boss di Forcella latitante in Spagna tradito dalle foto su Facebook

ROMA - È stato arrestato in Spagna il ricercato di camorra Salvatore D'Avino, inserito nella lista dei latitanti più pericolosi. L'operazione è stata condotta ad Estepona, nei pressi di Marbella, dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Napoli, in collaborazione con l'Unidad Central Operativa della Guardia Civil spagnola.

Salvatore D'Avino era latitante dal marzo 2007. Trentanove anni, del quartiere Forcella di Napoli, D'Avino, nel 2006, rimase coinvolto nell'inchiesta 'Piazza pulita' che mise ko, con oltre cento arresti, il traffico di droga gestito da diversi clan della camorra, tra i quali i Giuliano e i Mazzarella.

Quando scattarono gli arresti, D'Avino era detenuto in Spagna. Successivamente, per il reato per il quale era in carcere, ottenne un permesso premio: ne approfittò e da allora è risultato latitante.

Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha rivolto al comandante generale dell'Arma dei carabinieri, Leonardo Gallitelli, il suo «vivo compiacimento per gli esiti della brillante attività investigativa». «L'Arma dei Carabinieri - ha dichiarato il ministro - ha dimostrato ancora una volta la grande determinazione e la professionalità dei suoi uomini capaci di operare con successo in qualsiasi contesto e in stretta collaborazione con forze di polizia straniere nella comune lotta alle organizzazioni criminali».

La pubblicazione di alcune fotografie della sua donna su Facebook ha tradito il superlatitante Salvatore D'Avino. Il ricercato si era da anni rifugiato in Marocco. La sua compagna marocchina si era trasferita sotto falso nome in Spagna per partorire (seguita alcuni giorni fa da D'Avino) e aveva pubblicato su facebook alcune sue fotografie in località turistiche della Costa del Sol, foto che hanno tradito il latitante indirizzando gli investigatori sulla pista giusta.

L'uomo aveva raggiunto la Costa del Sol dal Marocco con una moto d'acqua. D'Avino - legato, anche da vincoli di parentela, al clan camorristico dei 'Giulianò già operante nel centro storico di Napoli e inserito nell'elenco dei 100 ricercati di massima pericolosità - è stato bloccato mentre stava facendo rifornimento di benzina. I carabinieri gli hanno notificato due ordini di carcerazione emessi nel 2003 e 2007 dalla magistratura partenopea (dovrà scontare circa 20 anni di reclusione per traffico e spaccio di droga aggravati dal metodo mafioso).

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