sabato 28 maggio 2011

Camorra e politica: infiltrazioni nei comuni

MELITO. Indagini sono in corso da parte della Procura della Repubblica di Napoli su presunte infiltrazioni camorristiche nel Comune di Melito. Gli accertamenti sono stati avviati dal pm della Dda Stefania Castaldi in seguito alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Biagio Esposito, ex esponente di primo piano del clan degli scissionisti di Scampia. Secondo Esposito, il clan poteva contare sulla complicita' di amministratori e funzionari per ottenere il rilascio di concessioni edilizie e altri favori. Questi rapporti, afferma ancora Esposito, erano curati da Vincenzo Nappi, soprannominato '' 'o pittore'' e arrestato due settimane fa. ''Il compito di gestire le estorsioni a Melito - e' scritto nei verbali - e' affidato a Enzo '' 'o pittore'' con Pino Parisi e Andrea '' 'o chiattone''. ''Enzo gestisce tutti gli affari della famiglia Amato-Pagano, - riportano ancora i verbali - occupandosi di case e costruzioni nella zona di Melito. Ricordo che molte volte ho sentito dire a Enzo che doveva recarsi al Comune per avere licenze e permessi; in particolare lui incaricava anche un certo (omissis). In poche parole Enzo mi ha sempre riferito che il Comune di Melito era a nostra disposizione, io come al solito non mi sono meravigliato perche' tutti i Comuni sono a disposizione della camorra''.

Le indaginiNon e' la prima volta che la Procura indaga sui legami tra politica e camorra a Melito. Anni fa venne arrestato per collusione con i clan di Secondigliano l'ex sindaco Alfredo Cicala, della Margherita, addirittura sospettato di aver avuto un ruolo in un omicidio. Cicala, condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, e' stato pero' assolto dall'accusa di concorso in omicidio. Le dichiarazioni di Esposito fanno anche propendere le indagini e impongono alla procura di accendere i riflettori anche sul comune di Mugnano. Si cercherà di dare un volto e un nome al ‘gancio’, presente all’interno degli uffici municipali, di cui parla Biagio Esposito. Gli investigatori dovranno chiarire chi era l’uomo in grado di mettere insieme pubblica amministrazione e cosca Amato Pagano.

Bernardino Tuccillo, ex sindaco di Melito Le testimonianze rese dal collaboratore di giustizia Biagio Esposito, riguardo a presunte infiltrazioni camorristiche nel Comune di Melito di Napoli, ''rappresentano l'ennesima conferma dell'abbraccio mortale tra clan ed istituzioni nell'hinterland napoletano''. E' quanto sottolinea, in una nota, Bernardino Tuccillo, ex sindaco di Melito, il comune del Napoletano oggetto di indagini da parte della Procura della Repubblica di Napoli per presunte infiltrazioni camorristiche. ''Nei mesi scorsi - prosegue Tuccillo - lo scrittore Roberto Saviano, a colloquio con il pentito di camorra, Maurizio Prestieri, descrisse lo scenario inquietante dei rapporti tra l'ex sindaco Dc di Melito Alfredo Cicala e il clan Di Lauro. Ricordando come l'amministratore fosse l'unico politico ammesso ai summit del cartello criminale''. Per Tuccillo, il caso di Melito ''non rappresenta certo un'eccezione''. ''Poche settimane fa - sottolinea l'ex primo cittadino di Melito - un pentito del clan Mallardo di Giugliano ha descritto un analogo scenario di collusioni e commistioni tra camorra, politica ed istituzioni nel popoloso comune della provincia di Napoli''. ''Il tema della liberazione dei nostri territori e delle istituzioni democratiche dalla camorra e del malaffare e' sempre piu' cruciale ed ineludibile, - conclude Tuccillo - oltreche' indispensabile precondizione per il riscatto e la rinascita della nostra regione e della nostra provincia''.

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