sabato 7 maggio 2011

Abusivismo e vigili urbani: il verdetto in Appello

GIUGLIANO. Ieri la sentenza del processo in Appello per 17 persone tra vigili urbani, imprenditori e tecnici implicati nello scandalo dell’operazione ‘Mattone selvaggio’. Sconti di pena per i vigili urbani Antonio Basile e Giuseppe Taglialatela Scafati: 10 anni (condannato a 12 anni) e 9 anni e quattro mesi (12 anni). Dopo la morte di Bernardo Falco, deceduto qualche mese fa gli imputati scendono a 16 e nella giornata di ieri il terzo verdetto, dopo il primo grado dell’ordinario e del rito abbreviato. Ma in questa nuova sentenza, secondo quanto riportato dal quotidiano Cronache di Napoli, nel verdetto è stata ‘aggiunta’ l’associazione semplice (articolo 416). In primo grado in 17 furono condannati, uno assolto. I sedici imputati nello scandalo hanno atteso la decisione dei giudici. Tutte invariate, o quasi, le misure cautelari delle 18 persone. Il 10 settembre del 2008 le richieste di condanne del pm. Pugno duro del pubblico ministero Paolo Itri che presentò il ‘conio’ alle 18 persone allora indagate nell’inchiesta. Per i diciotto imputati che scelsero il rito abbreviato furono chiesti ben 134 anni e quattro mesi (totali) di reclusione. Ma poi un piccolo ‘sconto’ per alcuni e la ‘mano pesante’ per altri, oltre che alla confisca dei beni sequestrati e all’interdizione perpetua (senza un limite di tempo) dai pubblici uffici nella prima sentanza. Le accuse erano per le tangenti pagate da privati e imprenditori ai vigili urbani e ai responsabili dell’ufficio tecnico del Comune di Giugliano per poter realizzare opere edilizie anche se abusive, anche se prive delle dovute autorizzazioni. Ogni “lavoro” aveva il suo prezzo: così, se una la realizzazione di una tettoia poteva costare intorno ai 2mila euro, la costruzione di una casa completamente. abusiva valeva oltre lOmila euro. Nel maggio del 2008 per la legalità a Giugliano fu il giorno più brutto: 23 vigili finirono in manette, al pari di 3 geometri dell’ufficio tecnico del Comune e di tredici imprenditori e faccendieri, accusati a vario titolo di associazione per delinquere, corruzione, concussione e falso in atto pubblico. Antonio Basile (vigile urbano), condannato a 10 anni (difeso dall’avvocato Antonio Russo), Antonio Carleo (imprenditore di Villaricca), ne dovrà scontare 4 anni e 4 mesi. Gaetano Corso (vigile urbano difeso dall’avvocato Pellegrino), ne ha incassato sei anni. Dagli cinque anni anzichè 4 per Antonio D’Alterio (dipendente dell’ufficio tecnico comunale), mentre per Emilio Del Franco (vigile urbano) è stato condannato a 9 anni (9 anni nel precedente provvedimento). Per Alfredo De Vito (imprenditore di Giugliano) sconto di 4 mesi: solo 5 anni. A Bernardo Falco imprenditore di Carinola è stato condannato a 5 anni come nel primo processo. Gaetano Gargiulo, impiegato dell’ufficio tecnico un anno in più: 5 anni. Cinque gli anni per Raffaele Granata (imprenditore di Giugliano), Sabatino Granata (imprenditore di Giugliano) e Armando Migliaccio (imprenditore di Giugliano) sono stati rispettivamente condannati a cinque e quattro anni. Ad Aldo Nobis, imprenditore di San Cipriano, il pm Itri chiese 3 anni e otto mesi: ne incassò 4, ieri quattro mesi in più. Sconto di un anno per Raffaele Parisi (vigile urbano): da 10 a nove anni. Per Raffaele Sodano (vigile urbano) i giudici lo hanno condannato a otto anni e otto mesi rispetto ai nove anni; nove anni per per il vigile Alfonso Valletta rispetto ai 10 anni. Condanna a nove anni e quattro mesi per Giuseppe Taglialatela Scafati (vigile urbano), mentre per Luigi Pianese (vigile urbano, difeso dall’avvocato Antonio Russo), tre anni e Otto mesi rispetto ai 4 anni e otto mesi comminati nella prima sentenza. (Fonte Cronache di Napoli)

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